Figliuolo si sfoga: "Ha sempre parlato di me come una persona inutile..."

Il generale è rimasto deluso dal comportamento del governatore della Campania che ha sempre parlato di lui come di un avversario

Figliuolo si sfoga: "Ha sempre parlato di me come una persona inutile..."

Dal primo marzo 2021 il generale Francesco Paolo Figliuolo è Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica Covid-19, ruolo che ricoprirà fino al 31 marzo 2022, data in cui terminerà lo stato di emergenza. Il suo sogno fin da ragazzo era quello di diventare un alpino. E lo ha realizzato. In una intervista al Corriere Figliuolo, parlando di Covid, ha spiegato che inizialmente è stata dura perché non si sapeva cosa dover fare, e poi perché si credeva di averlo fatto. Non è certo stato facile per il generale scegliere le persone giuste da mettere in campo e contribuire a vaccinare un popolo. “Nel 2021 il virus era aggressivo, mi sembrava che un treno mi corresse incontro. Nel 2022 sento in me e intorno a me la frustrazione: ma come, con tutti gli sforzi che abbiamo fatto, ancora non ne siamo fuori?”, ha confessato.

Chi lo ha deluso

Essere alpino, come lui stesso ha tenuto a sottolineare, è una scelta identitaria, e non una professione. Sono persone che sanno che la fatica e il duro lavoro fanno parte del mestiere. Quella contro il Covid è stata una lunga marcia in salita, come l’ha definita Figliuolo. Nel parlare delle persone che più lo hanno sostenuto in questa dura battaglia ha però anche ricordato chi non lo ha appoggiato, e anzi lo ha sempre attaccato. Dalla sua parte la famiglia, la moglie, anche lei generale, e i suoi figli. E poi tutta la squadra commissariale, il premier Draghi, i ministri Lorenzo Guerini e Roberto Speranza, il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e alcuni presidenti di Regione. Già, alcuni, perché c’è stato anche chi non l’ha mai appoggiato, come Vincenzo De Luca, il presidente della Regione Campania: “Ha sempre parlato di me come di un avversario, o addirittura come di una persona inutile. Questo è inaccettabile. Anzi, peggio: deludente. Nessuno dei suoi colleghi, di ogni colore politico, si è comportato così”.

Figliuolo ammette di arrabbiarsi facilmente ma anche di farsi passare altrettanto velocemente l’arrabbiatura, tranne quando qualcuno si comporta in modo sleale nei suoi confronti: in quel caso non dimentica. Secondo il diretto interessato la sua miglior virtù è quella di saper fare gruppo e non lasciare indietro nessuno. Mentre ha confidato di essere un po’ iracondo e di reagire d’impulso. Ma una cosa importante l’ha tenuta a sottolineare: quando è arrabbiato non prende mai decisioni. Nonostante abbia una certa considerazione di se stesso non ha mai posto l’ambizione davanti agli altri valori. Mediamente permaloso, poco invidioso, è contento se vede i suoi allievi superare il maestro.

Perché ha scritto un libro

Forse un po’ egocentrico e vanitoso lo è, ma del resto si sente giustamente gratificato per la stima e l’ammirazione nei suoi confronti per il lavoro svolto. Crede di essere generoso, abbastanza severo ma mai crudele.“L'alpino, quello vero, è tutto di un pezzo, segue le regole, porta lo zaino, porta anche due zaini se qualcuno non ce la fa. Però è anche portato a riflettere, a pensare e solo dopo a esprimere giudizi. Ecco, questo non tutti lo capiscono”.

Il motivo per cui il generale ha voluto scrivere un libro è stato quello di far capire cosa è avvenuto e cosa abbiamo rischiato. E spiegare che“questo alpino ce l'ha messa tutta. Con i suoi difetti, con i suoi limiti, con la sua impazienza, con molte arrabbiature. Ma ce l'ha messa tutta”. Un libro dedicato alla nostra Italia.

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