Un vero e proprio incubo quello vissuto da un bimbo a Torino, dove era bersaglio facile del suo patrigno. Tra offese e maltrattamenti veniva quotidianamente umiliato fino al punto di autoinsultarsi. Era costretto a ripetere fino a 100 volte: "Sono uno stupido". E l'ombra delle botte - qualora non avesse detto quelle tre parole - era sempre presente. Si trattava di una situazione invivibile per il bambino di 7 anni, che ormai era arrivato a recitare la frase anche senza una esplicita richiesta. Così, come se fosse giusto e scontato autoumiliarsi.
L'orrore
L'uomo certamente non ci pensava due volte prima di ledere la dignità del piccolo. Alle sevizie si aggiungevano anche offese gratuite: "Non sei capace a fare nulla, sei un bastardo incapace". Ma nel mirino del violento era finita anche sua moglie, italiana di 33 anni, che ha confessato: "Non l’ho mai denunciato per amore dei miei figli". Il patrigno non riusciva a tollerare il bimbo perché "non è mio figlio". E dunque riteneva giustificato picchiarlo fino a lasciargli lividi su tutto il corpo.
Una vicenda drammatica che si è conclusa - fortunatamente senza gravi danni fisici - giovedì sera: la polizia ha provveduto ad arrestare il 30enne. Gli agenti si sono recati nella casa popolare in Barriera di Milano al fine di raccogliere elementi di prova: "Ti auguro la morte, tanto ti deperisci facilmente, arriverai a suicidarti", urlava l'uomo.
L'apice è stato probabilmente raggiunto qualche sera fa, quando la donna è stata brutalmente minacciata: "Ti butto addosso l’acido e così fai la fine delle donne che vanno in tv dalla D’Urso". Sua moglie ha infine deciso di sporgere querela e di chiedere protezione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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