Sospetta una relazione col trans: il cadavere di Ruggiero fatto a pezzi e murato

Il corpo trovato in uno scantinato. Ciro Guarente è stato incastrato dal video in cui trascina la valigia che contiene il cadavere di Vincenzo Ruggiero

Vincenzo Ruggiero con il trans Heven Grimaldi
Vincenzo Ruggiero con il trans Heven Grimaldi

Tutto perché sospettava che Vincenzo ruggiero avesse una relazione con il trans Heven Grimaldi. Per questo lo ha brutalmente ammazzato. E, dopo averlo ucciso, lo ha fatto a pezzi e ha nascosto il cadavere cementificandolo nel pavimento di un autolavaggio abusivo di Napoli. Quello che emerge dalla confessione di Ciro Guarente, 35enne gay dipendente civile della Marina Militare, è un macabro delitto a sfondo passionale.

"Ho perso in una sola tragedia le due persone più importanti della mia vita - scrive su Facebook il trans Heven Grimaldi - il mio migliore amico e fratello, il mio fidanzato con il quale ho trascorso 7 lunghi anni della mia esistenza, la mia casa, la mia vita". Come riporta il Mattino, il cadavere di Vincenzo Ruggiero è stato nascosto in un fondo di via Scarpetta, nel quartiere Ponticelli. Lo hanno trovato ieri sera, dopo che Ciro Guarente è crollato e ha confessato l'omicidio. "C’è stata una colluttazione - ha spiegato agli inquirenti - durante la quale Vincenzo ha perso l’equilibrio sbattendo la testa contro un mobile appuntito; è poi morto e a quel punto ho deciso di far sparire i suoi effetti personali e il cadavere". Un raptus di gelosia, dunque. Scatenato da un sospetto. Una relazione con quel trans con cui lo stesso assassino aveva avuto una relazione. "Scrivo qui perché nonostante mi distrugge interagire con il mondo, è l’unico modo per difendermi dalle perfide e immotivate accuse mosse nei miei confronti - scrive il trans su Facebook - ero all’oscuro dello struggente episodio della morte di Vincenzo, è inutile esprimere il mio dolore qui sopra perché non ho più alcuna forza".

A inchiodare definitivamente Ciro Guarente, come riporta il Corriere della Sera, sono state "le immagine riprese dalle telecamere dello studio privato ubicato di fronte all’abitazione di Ruggiero, dove è avvenuto il delitto".

Il video ritrae il killer proprio quando "entra nel portone d’ingresso prima dell’arrivo di Ruggiero" e, "dopo qualche ora" quando "ne esce con valige e un grosso sacco, forse contenente il corpo del 25enne". Davanti a queste nuove prove è crollato. E, come riporta la Stampa, pur specificando di non aver "avuto l’intenzione di uccidere Ruggiero", ha ammesso il brutale omicidio.

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