È indagato per "eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi" l’agente della Polfer che venerdì sera ha sparato alle gambe ad un migrante 44enne del Ghana che si aggirava nei dintorni della stazione Termini armato di coltello, seminando il panico tra i i passanti. L’ipotesi di reato è stata formulata dalla Procura di Roma. Si tratta di un "atto dovuto" da parte del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e del pm Nadia Plastina, che consentirà di portare avanti le indagini.
Finora i magistrati hanno acquisito una prima informativa contenente anche le immagini riprese dalle telecamere degli attimi in cui si vede il cittadino straniero, con una felpa rossa, che minaccia con il coltello gli agenti che si avvicinano per bloccarlo e del poliziotto che tira fuori la pistola e la punta contro l’esagitato. La procura ha chiesto di acquisire anche altri filmati della scena, compresi quelli immortalati dalle telecamere di sorveglianza della zona.
Secondo la ricostruzione della Questura di Roma, l’uomo, un cittadino ghanese pluripregiudicato, attorno alle 19.20 di venerdì stava minacciando alcuni passeggeri diretti nel principale snodo ferroviario romano, armato di un grosso coltello da cucina. L’uomo è stato rintracciato dagli uomini del Centro Operativo della Polizia Ferroviaria ma nonostante "i numerosi inviti degli agenti a calmarsi, ha iniziato ad aggredire con scatti repentini ed incontrollati, i poliziotti che hanno iniziato un'opera di contenimento, volta a tutelare l'incolumità dei passanti che in quel momento si trovavano nella strada".
Da via di San Vitale hanno descritto poi il contesto in cui l'agente ha sparato: "Percepita l'imminenza di una nuova aggressione un operatore è stato costretto ad utilizzare l'arma in dotazione e ad esplodere un colpo in sicurezza, indirizzandolo - viene rilevato- agli arti inferiori per interrompere l'azione pericolosa". I.A., queste le iniziali del migrante, è stato quindi disarmato e soccorso immediatamente dai sanitari che lo hanno condotto al Policlinico Umberto I, dove si trova in stato di arresto per "tentato omicidio, porto abusivo d'arma, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale".
L’uomo era già stato protagonista di diversi atti di vandalismo e violenza. Tra questi, il danneggiamento di alcune statue in diverse chiese di Roma, ma anche di un lancio di bottiglie contro il centro islamico di Via San Vito a Roma, dove era rimasto ferito anche l’Imam.
La protesta del Coisp: "A differenza del migrante, dovrà pagarsi pure le spese legali"
"Riteniamo penalizzante l’apertura delle indagini nei confronti dell’agente che ha sparato per fermare il cittadino ghanese che, armato di coltello, avrebbe potuto compiere una strage nei pressi della stazione Termini di Roma", è il commento di Domenico Pianese, presidente del sindacato di polizia, Coisp. "Se l’episodio fosse finito in tragedia, oggi l’opinione pubblica punterebbe il dito contro le forze dell’ordine per manifesta incapacità. - protesta - E, peggio ancora, se a riportare delle lesioni fosse stato proprio l’agente, oggi tutti piangerebbero lacrime di coccodrillo invocando più tutele per i poliziotti".
"Serve una normativa affinché lo Stato si assuma gli oneri della difesa di un uomo che ha solo svolto il proprio dovere per proteggere lo Stato. - è la richiesta di Pianese - L’agente, a fronte di uno stipendio di 1500 euro al mese, dovrà nominare una propria difesa, un perito di parte e avvocato: sono spese per migliaia di euro che noi del Coisp ci siamo offerti di sostenere, tanto più che il migrante, per la sua di difesa, avrà il gratuito patrocinio da parte dello Stato e, ovviamente, a spese dei contribuenti".
Ieri lo stesso sindacato di polizia aveva messo a disposizione gratuitamente i propri legali per i colleghi coinvolti nella vicenda, rilanciando anche il dibattito sugli strumenti da mettere a disposizione degli agenti per affrontare situazioni come questa, a partire dal taser, che consente di “atterrare il soggetto pericoloso con una leggera scossa elettrica, senza però provocare ulteriori ferite o danni gravi".
Dal centrodestra solidarietà al poliziotto
Solidarietà al poliziotto indagato è arrivata anche dal leader della Lega, Matteo Salvini. "Indagato il poliziotto, che ha difeso colleghi e cittadini dalla violenza di un pregiudicato clandestino e potenziale terrorista islamico? Tutta la mia stima e solidarietà all'agente, per il delinquente espulsione e tanti saluti", ha scritto il leghista sui suoi canali social.
Vicino alle divise anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Esprimo tutta la mia solidarietà al poliziotto che per evitare che l'episodio di qualche giorno fa alla stazione Termini finisse in maniera più grave ha fermato con un colpo di pistola lo squilibrato armato di coltello. L'ennesimo 'atto dovuto' - ha commentato - getta una luce negativa su un agente che invece con sangue freddo e professionalità ha evitato conseguenze peggiori". "Spero che la magistratura archivi subito il caso e che l'episodio faccia riflettere sulla necessità di dotare le forze dell'ordine di taser e garantirgli maggiori tutele", è l'auspicio del senatore azzurro.
"Incondizionata solidarietà all'agente: l'unico atto dovuto era intervenire per fermare un soggetto estremamente pericoloso, che con un coltello minacciava le forze dell'ordine e avrebbe potuto fare del male a cittadini e passanti", dichiara anche Giorgia Meloni, assicurando che il suo partito, Fratelli d'Italia "è al fianco dei nostri uomini e donne in divisa che ogni giorno rischiano la loro vita per garantire la nostra
sicurezza". A schierarsi in difesa dell'agente è anche il candidato sindaco del centrodestra a Roma, Enrico Michetti, in un post pubblicato su Twitter. "Ha fatto unicamente il suo dovere", ha scritto l'avvocato sui social.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.