Mentre il nuovo governo si trovava al Colle per prestare giuramento, un uomo in giacca e cravatta ha aperto il fuoco davanti a Palazzo Chigi contro le forze dell'ordine (guarda la gallery). Un carabiniere è stato raggiunto da un proiettile al collo, un altro militare è stato colpito a una gamba. Nell'agguato è rimasta ferita di striscio anche una passante incinta. "È un uomo pieno di problemi che ha perso il lavoro, aveva perso tutto, era dovuto tornare in famiglia: era disperato - ha spiegato il pm di Roma, Pierfilippo Laviani - in generale voleva sparare sui politici, ma visto che non li poteva raggiungere ha sparato sui carabinieri".
Sette bossoli a terra. A Piazza Colonna è il panico. La sparatoria zittisce il Paese e getta un'ombra di panico proprio mentre il premier Enrico Letta e i ministri prestano giuramento davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Subito scattato lo stato di "massima allerta" sul piazzale antistante il Quirinale dove le forze dell’ordine hanno iniziato a far defluire la folla. Per qualche ora anche tutta la zona attorno alla sede del governo è stata chiusa al traffico di auto e mezzi pubblici. La scena è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza installate davanti a Palazzo Chigi. Passo normale, sguardo dritto davanti a sé, mani in tasca: le immagini, al vaglio degli investigatori, hanno ripreso Luigi Preiti, un calabrese di 49 anni, mentre arrivava a piazza Colonna. "Quando è arrivato vicino alla camionetta dei carabinieri, i militari gli hanno fatto segno di fermarsi, in quanto proprio in quel momento si stava chiudendo la piazza in vista dell’arrivo dei ministri dopo il giuramento al Quirinale", ha raccontato chi ha visionato il filmato. È stato in quel momento che Preiti ha estratto la pistola e ha fatto fuoco contro i militari urlando "Sparatemi, sparatemi!". Sono stati esplosi diversi colpi con una calibro 22, mentre piazza Colonna scoppiava il caos. Nei frame immortalati dalle telecamere si vede una bambina mentre si porta le mani alle orecchie per coprire il rumore degli spari, tre persone che si riparano dietro la garitta all’angolo di palazzo Chigi, una donna incinta viene colpita di striscio da una scheggia, un bimbo di 3 anni cade e si ferisce al volto. Poi l'arresto, con Preiti a terra, bloccato dagli uomini della sicurezza. Il brigadiere Giuseppe Giangrande (50 anni) è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Umberto I per una ferita di arma da fuoco alla gola. La prognosi resta riservata per 72 ore "quoad vitam, cioè per sapere se sopravviverà, ha detto il direttore del Dea del Policlinico Claudio Modini. Ferito anche l'appuntato Francesco Negri (30 anni), che è stato portato al san Giovanni Addolorata per ferite di arma da fuoco agli arti inferiori e una contusione alla testa.
L'attentatore ha tentato di fuggire, ma è stato immediatamente immobilizzato a terra dai carabinieri rimanendo ferito durante la colluttazione. "Per favore, allentatemi le manette, non sento il braccio", avrebbe detto alle forze dell’ordine, mentre un addetto alla sicurezza ha raccontato: "È apparso freddo e lucido". Il pubblico ministero di Roma Antonella Nespola ha subito chiesto al gip la convalida del fermo. "Ha confessato tutto - ha spiegato il pm di Roma, Pierfilippo Laviani - non sembra una persona squilibrata". L’uomo sarà interrogato tra domani e martedì. "Ho voluto fare un gesto eclatante in un giorno importante - ha raccontato Preiti ai pm - non odio nessuno in particolare ma sono disperato". Nel frattempo sono già stati disposti gli accertamenti necessari a definire il profilo dell’attentatore.
Proprio per questo non è escluso che possa essere decisa anche una perizia medico legale per valutare le sue condizioni di salute. "Sono sconvolta - ha commentato l'ex moglie Ivana - non riesco ancora a credere che lo abbia fatta".
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