La Spezia, 92enne muore dopo giorni di agonia per aver difeso la sua badante in un pestaggio

L'aggressore, rimesso in libertà dal magistrato subito dopo l'episodio, ora è irreperibile insieme alla badante. L'uomo, nel vedere la donna colpita, aveva provato a difenderla ed è deceduto dopo due settimane di agonia

La Spezia, 92enne muore dopo giorni di agonia per aver difeso la sua badante in un pestaggio

Nel vedere la sua badante picchiata dal suo compagno non è riuscito a trattenersi ed è intervenuto, cercando di proteggerla. Ma la violenza dell'uomo aveva colpito anche lui, nonostante l'età. E così, dopo 16 giorni di agonia ha perso la vita per le ferite riportate. È accaduto a Santo Stefano Magra, in provincia di La Spezia, dove Mario Mantegazza, un uomo di 92 anni, è morto in seguito alle botte ricevute dal fidanzato della donna che lo accudiva.

L'arrivo dei soccorsi

Secondo quanto riportato da La Nazione, in seguito a quell'episodio, avvenuto a metà febbraio, il figlio del 92enne lo aveva trovato ferito, disteso sul pavimento della casa dove aveva sempre vissuto, nella piccola frazione ligure di Ponzano Ceramica. Nel vederlo in quelle condizioni, il familiare aveva subito chiamato i carabinieri e i soccorsi, che una volta raggiunta la casa dell'anziano, lo avevano portato subito in ospedale.

Le conseguenze dell'aggressione

In base a quanto ricostruito e secondo la denuncia del figlio dell'uomo, che avrebbe portato al fermo dell'aggressore, il compagno della badante di Mantegazza lo avrebbe strattonato e sbattuto a terra, probabilmente picchiandolo. Il fisico del 92enne, a quel punto, non avrebbe retto a quella violenza e alle conseguenze dei traumi. La magistratura, dopo il decesso dell'anziano, ha disposto l'autopsia sul suo corpo.

Le botte

In base alle prime informazioni avute subito dopo l'episodio, il compagno della badante, a metà mese, avrebbe provato a entrare in casa dell'anziano, ma il genero e il figlio erano riusciti ad allontanarlo. L'aggressore, a quel punto, era riuscito a entrare nell'abitazione forzando una porta finestra, nell'unica mezz'ora in cui i familiari dell'anziano si erano allontanati probabilmente in cerca di aiuto. A quel punto, il compagno della donna era riuscito a entrare e aveva iniziato a colpire sia lei, sia il 92enne, lasciandolo riverso in terra con il corpo pieno di lividi.

L'aggressore rimesso in libertà

Il figlio, nel vedere la porta finestra forzata, aveva capito e si era precipitato a soccorrere l'anziano padre, allertando subito le forze dell'ordine. I militari sono riusciti a identificare l'aggressore, bloccandolo a casa della coppia, a pochi chilometri di distanza. Lui è stato portato in caserma, mentre la badante in pronto soccorso (per le ferite riportate). A raccontare che cosa era accaduto all'anziano che stava assistendo è stata la donna. In base a quanto riportato dal quotidiano, l'aggressore sarebbe stato rimesso in libertà dal magistrato, sparendo insieme alla compagna.

L'indignazione del figlio

E alla notizia del rilascio dell'aggressore, il figlio del 92 enne avrebbe reagito chiededosi il perché di quell'azione: "Non capisco come quell'uomo possa essere stato lasciato andare via. Non voglio risarcimenti economici, ma voglio che paghi la giusta pena. Per rispetto di mio padre".

E sull'anziano genitore, l'uomo avrebbe concluso: "Mio padre era così: non avrebbe mai rinunciato a intervenire di fronte a una donna picchiata. Aveva vissuto la guerra, non aveva paura di difendere i suoi ideali, aveva un grande senso dello Stato".

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