Voleva assolutamente evitare che venisse applicato contro di lui il decreto di espulsione previsto al momento della conclusione della pena detentiva, che stava scontando nel carcere Villa Andreino di La Spezia.
È questo il motivo che ha spinto un detenuto di nazionalità marocchina ad appiccare un incendio all’interno della sua cella, durante la mattinata. Il rogo sarebbe stato alimentato grazie a dell’olio e si sarebbe diffuso in maniera abbastanza rapida nel piccolo ambiente, costringendo i compagni di cella del responsabile a cercare scampo all’interno del bagno.
Rapido l’intervento del personale del carcere di La Spezia, che ha domato le fiamme e messo in sicurezza i detenuti che si erano venuti a trovare in pericolo a seguito del folle gesto; purtroppo, a causa dell’inalazione di fumi tossici è stato necessario, per alcuni degli agenti intervenuti, ricorrere al pronto soccorso.
Non si tratta di un caso isolato, come denuncia il sindacato Sappe sulle pagine de “Il Secolo XIX”: “Anche la sera precedente c’è stato un altro “evento critico”, che ha richiesto un intervento d’urgenza del personale di turno, quando 3 detenuti stranieri hanno dato vita a una rissa, malmenando un altro detenuto ricoverato in ospedale”.
Il carcere di La Spezia, come ci tiene a segnalare lo stesso sindacato, si trova in una evidente condizione di carenza di organico: mancano all’appello almeno “40 poliziotti, mentre la popolazione detenuta risulta essere di 230 su 151 posti disponibili e il 65% è di nazionalità straniera. È ormai chiaro che è indispensabile che il nuovo governo inizi a occuparsi anche delle carceri liguri”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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