"Stefania arsa viva", l'ipotesi choc dall'autopsia

L'indiscrezione della procura di Brescia: è "altamente probabile" che Stefania Crotti fosse viva quando è stata data alle fiamme

"Stefania arsa viva", l'ipotesi choc dall'autopsia

Stefania Crotti era ancora viva quando Chiara Alessandri, ex amante del marito le ha dato fuoco. È l'ipotesi choc che emergerebbe dall'autopsia sul corpo della donna, trovata carbonizzata in un campo di Erbusco (Brescia).

La Alessandri ha confessato l'omicidio - e per questo resta in carcere -, ma ha sempre sostenuto di averla uccisa a Gorlago (Bergamo) e di aver abbandonato il cadavere ad Erbusco senza però dargli fuoco. La procura di Brescia ha ora definito "altamente probabile" che la donna fosse ancora viva prima di essere data alle fiamme. I risultati dell'autopsia dovrebbero arrivare all'inizio della prossima settimana, ma se l'indiscrezione venisse invece confermata, il processo verrebbe trasferito a Brescia.

Per il delitto è in carcere Chiara Alessandri, 43 anni, che ha confessato di aver colpito la donna ma non di averle dato fuoco. Intanto gli inquirenti escludono la possibilità di un coinvolgimento nell'omicidio di una persona terza.

In ogni caso la versione della presunta omicida non convincono gli inquirenti, che stanno setacciando le immagini delle telecamere di sicurezza della zona per ricostruire i suoi spostamenti e capire se la donna possa aver acquistato carburante per nascondere le tracce del delitto.

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