Verrà estradato oggi dal Portogallo Maurizio Tramonte, condannato all'ergastolo insieme a Carlo Maria Maggi per la bomba che il 28 maggio del 1974 uccise otto persone e ne ferì altre cento, quando esplose in un cestino della spazzatura mentre a Brescia era in concorso una manifestazione contro il terrorismo neofascista.
Ricercato dall'Interpol, era stato arrestato a Fatima a giugno e da allora era rimasto in carcere in Portogallo. Arriverà a Fiumicino scortato dagli uomini della polizia.
Insieme a Maggi era stato condannato al carcere a vita dalla Corte di Assise di Appello di Milano, con una sentenza poi confermata dalla Cassazione nel giugno di quest'anno, e tutti i suoi ricorsi contro l'autorizzazione all'estradizione erano stati negati.
Se Maggi aveva avuto un "ruolo organizzativo e di direzione dell'attentato", come emerse dalle indagini, Tramonte "oltre ad aver partecipato alle riunioni organizzative dello stesso, aveva (secondo quanto da lui stesso dichiarato) offerto anche la propria disponibilità a collocare personalmente
l’ordigno".Dopo la condanna Maggi fu arrestato a Venezia, trattenuto in regime di sospensione della pena in casa sua per le condizioni di salute precarie. Tramonte fu invece localizzato in Portogallo dalla Policia Judiciaria.
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