"Strangolata con una corda d'arrampicata". Fuga ogni dubbio l'autopsia sulla salma di Laura Perselli, madre di Benno Neumair, scomparsa da Bolzano insieme al marito Peter lo scorso 4 gennaio e ritrovata senza vita nelle acque del fiume Adige due settimane fa. Stando a quanto riferisce l'esame autoptico, eseguito dall’anatomopatologo Dario Raniero, la 68enne sarebbe morta per "asfissia da strangolamento".
L'assassino ha usato una corda da arrampicata
L'esito dell'autopsia eseguita sul cadavere di Laura Perselli ha confermato l'ipotesi formulata dall'anatomopatologo Dario Raniero circa le cause del decesso: "asfissia da strangolamento per mezzo di una corda", è il responso definitivo. Secondo quanto si apprende da il Corriere della Sera, sul corpo della donna non ci sarebbero segni riconducibili a un tentativo di difesa da parte della vittima nei confronti del suo aggressore. Un dettaglio tutt'altro che irrilevante ai fini dell'indagine e che suggerisce ulteriori spunti sulle circostanze in cui sarebbe maturato il delitto. Ma non è tutto. La stringa utilizzata dal killer di Laura sarebbe una corda da arrampicata, una di quelle che i coniugi Neumair avrebbero avuto in cantina. Per questo motivo, si addensano ulteriormente i sospetti sul figlio Benno che, dallo scorso 29 gennaio, è indagato per duplice omicidio e occultamento di cadavere.
La nuova ricostruzione dell'omicidio: "Il killer le ha teso un agguato"
A fronte del referto autoptico, la Procura ha fornito una nuova ricostruzione della dinamica omicidiaria. Secondo le ipotesi formulate dagli inquirenti, Benno avrebbe teso un vero e proprio agguato alla madre. Verosimilmente, il ragazzo si sarebbe appostato nella villetta di via Castel Roncolo aspettando che la donna rincasasse dalla visita in ospedale ad un'anziana parente. A quel punto, l'avvrebbe colta di soppiatto e strangolata con la corda d'arrampicata. L'orario in cui si sarebbe consumata l'aggressione si attesta per le 18.45, stima confortata dalle testimonianze di alcuni vicini di casa della famiglia Neumair. Quanto a Peter, invece, sarebbe stato ucciso prima che la moglie rientrasse. Ma, al momento, si tratta solo di una mera supposizione: il cadavere del 63enne è ancora disperso nell'Adige.
La corda è stata sequestrata
Stando a quanto si apprende da il Corriere della Sera, la corda sarebbe già stata sequestrata e sottoposta all'attenzione del genetista Emiliano Giardina, il perito nominato dalla giudice per le indagini preliminari Carla Scheidle.
La perizia sarebbe in corso di svolgimento e Giardina depositerà il risultato delle analisi il prossimo 8 aprile. In quella data si potrà sapere se la corda utilizzata per strangolare mortalmente la povera Laura Perselli sia proprio quella, da arrampicata, che il figlio Benno teneva in casa. Il giovane resta in carcere a Bolzano.
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