Cinque ragazzi, dei quali uno minorenne, sono indagati dalla Procura di Savona e dal Tribunale dei minori per violenza sessuale di gruppo e adescamento, oltre ai reati ipotizzati ma non ancora formalizzati di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico e revenge porn. La notizia è stata prima divulgata dal sito di notizie Ivg e poi confermata dall’avvocato di uno degli indagati, tutti sarebbero residenti nella provincia di Savona.
Violenza di gruppo su 2 minorenni
I fatti sarebbero avvenuti in un comune del ponente savonese circa 2 mesi fa, ovvero nel mese di marzo. Protagonisti della terribile storia un gruppetto di ragazzi composto da 5 maggiorenni e un solo minorenne, e due ragazze, le presunte vittime, anche loro minori di 18 anni. Al momento gli inquirenti stanno proseguendo le indagini e c’è il massimo riserbo sull’intera vicenda. Secondo quanto emerso però le violenze, almeno due ma non si esclude siano state di più, tra gli indagati e le loro giovani vittime, si sarebbero consumate all’interno di un garage. Almeno uno di questi rapporti sarebbe stato filmato utilizzando un telefonino e il video sarebbe stato fatto girare sui social e WhatsApp. Forse anche su alcuni canali Telegram.
Un video della violenza fatto girare sui social
Al momento, nei confronti dei 5 ragazzi non ci sarebbero comunque misure di custodia cautelare, anche se tutti gli indagati sono stati informati delle indagini in corso. Sarebbero anche già stati sequestrati i loro cellulari, i tablet e i computer, che una volta in mano agli inquirenti potrebbero far emergere nuove prove ed elementi per ricostruire quanto avvenuto. Nella mattinata di oggi, martedì 18 maggio, l’avvocato Erik Stefano Carlo Bodda, difensore di uno degli indagati, ha contattato la redazione di IVG.it, condannando la fuga di notizie, ma spiegando che: “Effettivamente è stata fissata avanti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, dott.ssa Venturi, un’udienza per accertamenti non ripetibili il 21 maggio. Sarà nominato un perito che dovrà esaminare alcuni supporti informatici e telefoni cellulari sequestrati ma al momento nulla di più, le indagini sono ancora in corso. Significa che non ci sono state misure cautelari ed il mio assistito è a disposizione dell’Autorità”.
Da quanto si è potuto capire, sarebbero stati alcuni familiari delle due ragazzine a denunciare quanto accaduto. Le difese potranno nominare consulenti di parte, mentre la Procura avrebbe già indicato un proprio perito.
Il gruppetto si sarebbe difeso asserendo che le due ragazzine erano consenzienti. Intanto è stata fissata per la mattina di venerdì 21 maggio l'udienza di affidamento a un perito per l'esame del contenuto dei supporti informatici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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