Processato il "killer vampiro". Cosa ha fatto alla vittima

Il killer vampiro avrebbe assassinato la madre dopo un litigio dovuto al rifiuto della donna di dargli i soldi per comprare la droga

Processato il "killer vampiro". Cosa ha fatto alla vittima

Stanno emergendo dettagli inquietanti in Sudafrica dal processo a un 24enne, Thabang Mosoane, accusato di omicidio, in quanto quest'ultimo avrebbe perpetrato il suo crimine agendo come un vero e proprio "killer vampiro". La vittima della follia del ragazzo è stata la sua stessa madre, Kedisaletse Mosoane, assassinata lo scorso 9 maggio a Mathopestad, villaggio alle porte di Johannesburg. L'imputato, questo lunedì, si è dichiarato, davanti alla Corte, colpevole del reato a lui attribuito, giustificando la sua ammissione di colpa con l'intento di "velocizzare il tutto". Nell'ultima udienza giudiziaria sono venuti fuori particolari agghiaccianti della sorte riservata da Thabang alla sua mamma.

Nelle ultime udienze celebrate presso il tribunale di Koster, agenti delle forze dell'ordine hanno infatti descritto al magistrato e alla giuria i dettagli dell'arresto del 24enne. Il 9 maggio scorso, i poliziotti avrebbero infatti ammanettato il ragazzo dopo averlo trovato vicino al cadavere della madre con la faccia e i vestiti ricoperti dal sangue della vittima, avendone appena "bevuto il sangue".

Secondo i testimoni interpellati dalla polizia e dalla Corte, il ragazzo avrebbe aggredito e ucciso la mamma, per poi straziarne il cadavere, quale reazione al rifiuto di lei di dargli i soldi per comprare della droga. L'imputato, hanno evidenziato i medesimi testimoni, era sempre stato un soggetto problematico, schiavo delle peggiori dipendenze.

Il "vampiro"rimarrà in custodia cautelare fino alla prossima udienza, che si terrà a luglio, ma i familiari della vittima stanno già invocando l'ergastolo ai danni dell'imputato.

Le sorelle e il fratello della donna uccisa stanno appunto ribadendo che il giovane non merita alcuna attenuante, nessuna libertà su cauzione, e che deve andare incontro al massimo della pena, vista la gravità del reato da lui commesso.

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