"Quello sui pacchetti di sigarette è mio padre": la denuncia di un 48enne di Torino

Soltanto qualche giorno fa un uomo spagnolo ha accusato l'Unione europea di aver rubato la sua foto per metterla sui pacchetti di sigarette, ora un'altra denuncia arriva dall'Italia

"Quello sui pacchetti di sigarette è mio padre": la denuncia di un 48enne di Torino

"La persona sulle foto dei pacchetti di sigarette è mio padre, ho tutte le prove, e quella foto non è mai stata autorizzata".

Così Raffaele Leone, 48 anni, residente ad Orbassano (Torino) affida a Facebook la sua denuncia. L'uomo, come scrive Repubblica, accusa l'Unione europea di aver preso la foto del padre senza alcun tipo di autorizzazione e ora si è rivolto ai suoi legali per chiedere conto di quanto successo.

Su Facebook ha voluto raccontare cosa è successo e, accanto alla sua protesta, ha pubblicato una foto del padre tutto intubato in un letto di ospedale: "Questo è mio padre, Agostino Leone, morto a 73 anni , un anno e mezzo dopo un grave ictus. Non so come abbia fatto a finire lì e chi gli abbia fatto quella foto tutto intubato. Nessuno ha mai avvertito i famigliari dell’esistenza di quegli scatti né tantomeno che sarebbero comparsi sulle confezioni di sigarette di mezza Europa. L'Unione europea dice di avere la liberatoria per tutte le 42 fotografie utilizzate per la campagna, ma di certo non può essere stato mio padre a firmarla, visto che dopo l’ictus non è più riuscito a utilizzare completamente la mano destra. Non ho idea se ci fosse qualche clausola scritta in caratteri minuscoli nei fogli del ricovero, ma, anche se fosse, credo che sarebbe stato doveroso che fosse lui a dare il consenso, visto che era ancora in vita dopo il ricovero in ospedale".

Infatti, dopo un periodo di riabilitazione - si legge su La Stampa - Agostino Leone si era ripreso: "Lui era un fumatore di sigari, ma non li respirava nemmeno. E comunque era tornato a camminare, seppure con qualche difficoltà. Poi ci sono state nuove complicazioni, ma indipendenti dall’ictus". Raffaele ha spiegato di essersi accorto già qualche mese fa che quello suoi pacchetti di sigarette era suo padre. Il 48enne dice di aver comprato un pacchetto di Lucky Strikes e di aver osservato per alcuni secondi la scatola. Poi, ha fatto la terribile scoperta: "Dopo che ho comprato le sigarette e ho visto la foto ho avuto come un sussulto. Non poteva essere. Guardando meglio, poi, ho visto dei particolari che lo rendono inconfondibile: il taglio delle orecchie, i capelli e persino i difetti che gli aveva provocato la malattia. È mio padre non c'è dubbio".

Ma ecco che il mistero si infettisce. Perché quella che Raffele dice di essere la foto di suo padre, tre giorni fa, è stata rivendicata da un uomo spagnolo di 54 anni che ha sporto denuncia contro l’Unione europea sostenendo di essere lui l’uomo ritratto in quella foto. "Invece è mio padre, ne sono sicuro e non so perché quell’uomo spagnolo abbia detto di essersi riconosciuto. Non accuso nessuno, ma voglio capire perché non siamo stati nemmeno informati" - ribatte Raffaele Leone. Per dar credito alle sue parole, Leone ha allegato anche la foto del padre con un pigiama a righe. E come scrive Repubblica, la somiglianza è impressionante.

La denuncia di Raffaele Leone, però, non è l'unica, oltre all'uomo spagnolo che dice di essersi riconosciuto sui pacchetti di sigarette, altre persone hanno accusato l'Unione europea di aver rubato le loro foto per fare del "terrorismo

psicologico" nei confronti dei fumatori. La stessa foto, infatti, è stata contesa da una donna di Barcellona che avrebbe riconosciuto il marito sottoposto ad un intervento per un tumore e poi morto in seguito alla malattia.

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