Tangenti mondiali

Mazzette anche per il Mondiale del Sud Africa. E la giustizia americana indaga sull’assegnazione dei Mondiali del 2018 e 2022 in Russia e Qatar

Tangenti mondiali

Lo scandalo Fifa si allarga. Dopo le dimissioni di Sepp Blatter e le nuove indagini annunciate dagli inquirenti americani, Chuck Blazer, l’ex manager della Fifa, ha ammesso che sono state pagate tangenti anche per il Mondiale del 1998, che si è svolto in Francia. Gli anni in cui venivano prese le decisioni per assegnare i Mondiali e i diritti televisivi erano mossi da tangenti e mazzette, secondo Blazer. Che poi ha aggiunto che anche altri del comitato esecutivo si erano detti d’accordo ad accettare tangenti per la selezione del Sud Africa. "Sapevo che i fondi coinvolti arrivavano da tangenti ed io e altri abbiamo usato bonifici, email e telefonate per effettuare il pagamento e nascondere la natura della tangente", ha messo in evidenza nella trascrizione
del 2013, riferendosi ai fondi trasferiti dagli Stati Uniti ai Caraibi.

Come se non bastasse, non solo le autorità svizzere, ma anche la giustizia americana indaga sull’assegnazione dei Mondiali del 2018 e 2022 nell’ambito dell’inchiesta della Fbi. Lo scrive la stampa statunitense, spiegando che una parte dell’indagine riguarda proprio l’organizzazione delle due kermesse iridate in programma rispettivamente in Russia e Qatar.

Lo scorso 27 maggio il ministero pubblico svizzero aveva annunciato in una nota di aver "avviato contro ignoti un’indagine penale relativa all’assegnazione dei Mondiali di calco 2018 e 2022 per sospetto di amministrazione infedele e riciclaggio di denaro". Sempre il 27 maggio, presso la sede principale della Fifa di Zurigo, furono "requisiti dati elettronici e documenti".

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