Ilva, la manifestante abbraccia il poliziotto: "Siete poveri cristi come noi"

Centinaia di persone sono scese in piazza per protestare contro il decreto Ilva. Durante la ressa, un'immagine ha commosso tutti: una donna ha abbracciato un poliziotto che in passato ha dovuto lottare contro il cancro

Ilva, la manifestante abbraccia il poliziotto: "Siete poveri cristi come noi"

Ieri, durante la manifestazione contro il decreto Ilva è successo una cosa che probabilmente rimarrà nella storia: una donna, scesa in piazza per protestare, ha abbracciato un poliziotto in tenuta antisommossa.

La visita di Matteo Renzi a Taranto non è stata gradita dai cittadini che si sono riversati nelle piazze per manfiestare contro di lui e la sua politica. Centinaia di persone con cartelli e striscioni sono scesi in piazza per portare le tristi storie dei loro cari morti per il tumore provocato dall'acciaieria.

Ma in questa giornata di proteste, è successo qualcosa di incredibile. Una donna, con appeso al collo un cartello con scritto 048 (048 è il codice di esenzione per i malati oncologici ndr), è andata in contro ad un poliziotto e lo ha abbracciato. I fotografi presenti alla manifestazione hanno immortalato il fatto e lo scatto è subito diventato virale.

Anche la signora ha pubblicato su Facebook la foto e l'ha accompagnata a questa didascalia: "Io lo so che siete anche voi con noi, lo so. Perché siete padri, fratelli, figli di 048; siete come gli operai dell'Ilva: portate il pane a casa. Poveri cristi, come noi". Immediatamente, l'immagine è stata ripresa dal profilo social della polizia che con qualche riga ha voluto spiegare cosa c'è dietro a quel gesto.

"A Taranto ieri hanno manifestato parenti e amici di persone che non ci sono più, o stanno combattendo contro una brutta malattia e su Facebook, una delle mamme che erano lì, ha postato questa foto con questa frase emozionante" - si legge nel post. Ma quello che veramente colpisce è che il poliziotto simbolo di questa foto, in passato, ha dovuto lottare contro quel maledetto cancro. Ha provato sulla sua pelle cosa signifca soffrire per davvero.

Così ha voluto spiegare ai colleghi il perché di quell'abbraccio: "Quando ho letto quel cartello ho provato un colpo al cuore, in un attimo ho ripercorso quei momenti brutti e mi sono commosso.

Non sono riuscito a trattenere le lacrime sotto il casco, la signora deve aver intuito qualcosa e mi ha abbracciato. Oggi mi sento un miracolato e fortunato per aver avuto sempre tanti colleghi che mi sono stati vicino".

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