Parte la stretta sulle targhe estere non in regola. Da oggi, martedì primo febbraio, cambiano le norme che erano entrate in vigore nel 2018 con il decreto Sicurezza di Matteo Salvini. Per reimmatricolare le auto nel nostro Paese i tempi si allungano, passando dai due ai tre mesi. Anche le multe diventano più severe, fino a 3mila euro, per chi non è in regola. Il cambio di passo è avvenuto in seguito alla sentenza della Corte dell’Unione europea di dicembre dopo il ricorso contro una multa avanzato da una coppia di coniugi che viaggiava a bordo di un veicolo immatricolato in Slovacchia. I giudici europei avevano anche fatto notare che l'uso temporaneo di veicoli in un altro Stato europeo è qualificabile come movimento di capitali ed è quindi tutelato dai trattati europei.
Il fenomeno della esterovestizione
Come riportato da Il Messaggero, circa una decina di anni fa ha avuto inizio il fenomeno della ‘esterovestizione’, ovvero un modo per evitare di pagare le tasse sulle auto, i rincari delle assicurazioni, eventuali sanzioni ed evitare anche controlli fiscali sul patrimonio. Fenomeno che con i paletti fissati dal decreto Sicurezza si era notevolmente attenuato. Con la Legge europea 2019-2020, che la Camera ha approvato prima di Natale, è tornato però a farsi sentire. Con l’entrata in vigore di questa legge viene reso operativo da oggi un nuovo articolo del Codice della strada, il 93 bis, che riguarda le regole in materia di circolazione nel nostro Paese di automobili immatricolate oltre confine. In particolare, le norme in vigore da oggi concerneranno la rimodulazione delle multe. Da una parte le vetture con targa estera, i cui proprietari sono residenti in Italia, potranno circolare nel nostro Paese per tre mesi, invece di due, da quando la persona ha preso residenza nel nostro Paese. Dall’altra però le multe partiranno subito se a guidare l’auto è un residente all’estero che non è il proprietario.
Serve un documento all'interno dell'auto
Le sanzioni possono andare dai 400 ai 1.600 euro per i proprietari di vetture “compresi quelli che ne consentono la circolazione a chi trasgredisce”, che dopo tre mesi dall’acquisizione della residenza non hanno ancora provveduto a immatricolare in Italia un’automobile con targa estera. All’interno dell’articolo 93 bis viene anche stabilito che “in relazione ai mezzi con targa estera, condotti sul territorio nazionale da un soggetto avente residenza anagrafica in Italia, ma che non coincide con l'intestatario del veicolo medesimo, deve essere custodito all'interno del veicolo un documento, sottoscritto con data certa dall'intestatario, dal quale risulti in modo chiaro il titolo e la durata della disponibilità del veicolo”. Il limite per poter usare il mezzo in questione con questa modalità è di 30 giorni.
Nel momento in cui questo tempo massimo viene superato, sia il titolo che la durata della disponibilità del veicolo devono essere registrati nel Pubblico registro automobilistico. In caso contrario scatta una multa che può andare dai 712 euro ai 3.558 euro. Adesso a essere interessati sono anche i rimorchi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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