Il temperamento "sanguigno" della Regina: cosa nasconde la sua grafia

Il temperamento "sanguigno" della Regina: cosa nasconde la sua grafia

Dall’analisi della grafia e della firma della regina Elisabetta II d’Inghilterra emerge un temperamento “sanguigno” (vedi grafia con lettere angolose e con tratti slanciati), sostenuto da un’energia non indifferente che le conferisce doti di comando, portate avanti però con tatto e diplomazia.

L’intelligenza si basa su un pensiero critico, portato ad una verifica sofisticata, affinché nulla possa intaccare la sua regalità.

Il ritmo grafico appare vivace, con un che di elegante che la rende gradevole; inoltre, il gesto scrittorio mette in luce non solo la capacità di regnare sull’Inghilterra ma anche di tenere ben fermo lo “scettro regale”.

Nella sua scrittura le lettere sembrano scattare sul rigo denunciando meccanismi di difesa, non sempre del tutto adeguati, che innescano in lei una sorta di suscettibilità che, pur non riguardando il prestigio monarchico, vanno ad incidere sulla sua affettività che risulta sopita. Tuttavia, tiene molto alla propria “effige” per non perdere mai in popolarità.

Grafia Elisabetta

La Regina possiede una notevole intelligenza, anche di tipo speculativo, con ottime doti di discernimento, di circospezione e di elaborazione del pensiero, col rischio però di cadere nell’ipercritica. Ciò comunque permette a Sua Altezza Reale di meditare bene sulle cose e di scegliere con circospezione e ponderazione le strategie più adatte.

Secondo Jung, in lei prevarrebbe l’Animus, ossia la parte maschile che c’è in ogni donna, ma che in lei ha sempre dominato incidendo fortemente sul suo modo di sentire e di operare. Infatti, di fianco a lei possono stare solo persone accuratamente scelte, che però non abbiano mai a contrapporsi né sfiorino neanche minimamente la sua immagine.

La sottolineatura della firma conferma la necessità di far capire a chi le sta vicino che lo scettro lo porta lei e se un giorno

lo dovrà cederà lo farà solo per forza maggiore, come sembra affermarlo oggi anche se in modo ambiguo o coperto. Inoltre, la sottolineatura mette in luce quanto fosse per lei fondamentale la figura del padre, Giorgio VI.

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