Migrante tenta di passare il confine e muore precipitando dal burrone

L'uomo ha tentato di passare nel passo tra Italia e Slovenia insieme ad alcuni compagni

Migrante tenta di passare il confine e muore precipitando dal burrone

Un uomo di origini marocchine è morto stamattina, 1 gennaio, dopo essere precipitato in un burrone mentre cercava di oltrepassare, insieme alla moglie e ad alcuni compagnia, il confine tra Italia e Slovenia sul Carso, in Val Rosandra (Trieste). Il migrante è precipitato rovinosamente per circa 20 metri nel dirupo contro le pareti rocciose del Monte Carso, nei pressi del castello di San Servolo, in Slovenia a poca distanza dal confine.

Sul posto, dopo l'allarme dato da un connazionale che era con lui, sono accorsi i tecnici del soccorso alpino della stazione di Trieste, la polizia, l'ambulanza e l'elisoccorso regionale che è stato autorizzato a procedere al recupero dell'uomo in territorio sloveno. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime considerato il dislivello e il terreno sul quale è precipitato. Il recupero, avvenuto con il verricello è stato estremamente difficile data la presenza di una folta vegetazione. Il corpo è stato individuato dai due uomini della forestale a circa 15 minuti di distanza dal sentiero nei pressi del cimitero di San Servolo. Il personale medico non ha che potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo. A recuperare la salma sono stati i tecnici del Soccorso alpino di Trieste con la barella dopo il nulla osta delle autorità. L'intervento si e concluso alle 14.30.

Solo due settimane fa una altro migrante, un uomo di 32 anni di origini pakistane, è morto affogato dopo essere stato inghiottito dalle acque dell'Isonzo, nell'area tra Gradisca e Sagrado. In quel caso sono stati inutili i tentativi di soccorso dell'amico, anche egli richiedente asilo, che era con lui e che si era gettato in acqua tentando inutilmente di salvarlo.

Secondo la questura locale, nell'area di Trieste i migranti rintracciati sono aumentati di almeno il 50% nel 2019 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Negli ultimi 12 mesi, difatti, la polizia di frontiera ha rintracciato circa 4mila persone a cui se ne sono aggiunte 1300 che si sono presentate spontaneamente negli uffici della questura per le pratiche amministrative e la richiesta di protezione. Di queste circa 210 stranieri irregolari sono stati espulsi dal territorio nazionale, circa una decina in più dell'anno precedente.

Il triestino è un'area di passaggio per l'ingresso nel nostro territorio e, secondo le statistiche, a tentare di superare il confine sono per lo più cittadini pachistani (circa il 60% del totale), afghani, iracheni, siriani e bengalesi.

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