Teramo, muore e le impediscono di riposare assieme al suo amore

Il comune di Alba Adriatica, in provincia di Teramo, ha impedito che una coppia di ultra 80 enni venissero sepolti nella stessa cappella, i due convivevano ma non erano sposati

Teramo, muore e le impediscono di riposare assieme al suo amore

La signora Maria era da poco venuta a mancare. In vita aveva amato profondamente un uomo. Un rapporto stabile, durato 30 anni con tanto di convivenza, senza tuttavia mai sposarsi. Il comune di Alba Adriatica (Teramo) ha negato che i due venissero sepolti all'interno della stessa cappella. La vicenda è stata resa nota e spiegata dall'ex consigliere comunale Daniele Caponi tramite un post su Facebook. L'uomo ha raccontato di come la convivente del padre fosse venuta da poco a mancare e il suo obiettivo era quello di esaudire l'ultimo desiderio del padre: quello di essere sepolto assieme alla sua compagna. Il comune di Alba Adriatica ha tuttavia negato il permesso di tumulare la signora Maria, deceduta a 87 anni, nella cappella della famiglia Caponi. Questo, nonostante la convivenza tra Maria e il padre di Daniele Caponi fosse stata evidenziata anche dallo stato di famiglia.

Teramo, si amarono in vita: negata la sepoltura nella stessa cappella

Daniele Caponi, parlando dell'incresciosa situazione andatasi a creare dopo la morte di suo padre e della convivente di questi, ha raccontato: "Il 1 di Aprile mio padre è venuto a mancare è subito noi figli ci siamo occupati amorevolmente di Maria fino a quando non si è spenta in modo sereno. A questo punto ci siamo adoperati per esaudire l’ultimo volere di mio padre, ma a questo punto l’amara sorpresa. Il Comune di Alba Adriatica ci impedisce la tumulazione di Maria nella cappella di famiglia. Una convivenza, comprovata dallo stesso stato di famiglia, di quasi 30 anni per il comune non è sufficiente e ci invitano a parcheggiare Maria in un loculo provvisorio (dietro pagamento di 1000 euro in qualità di acconto) in attesa che si costruiscano nuovi loculi. Rimango molto amareggiato e penso a mio padre".

Una vicenda che ha fatto alzare un vero e proprio polverone mediatico. Grazie ai social, l'episodio è divenuto noto a livello nazionale. È infine intervenuta il sindaco del comune sito in provincia di Teramo, Antonietta Casciotti, la quale ha espresso il “personale impegno a colmare una lacuna regolamentare che al momento non mi permette di accogliere la richiesta da me ampiamente condivisa. Avrei voluto da subito rispondere positivamente a questo umano desiderio, che presto sarà esaudito”.

Anche i gruppi di opposizione hanno manifestato la loro premura e solidarietà riguardo il

caso, con le seguenti parole: "Riteniamo che sia opportuno fare chiarezza sulla vicenda specifica e, se necessario, rimettere mano al regolamento cimiteriale. Garantiamo quindi tutta la nostra collaborazione"

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