Teramo, uccide la compagna a coltellate per gelosia e poi confessa

Un 36enne di origini romene ha ucciso madre di sua figlia per gelosia, perché lei voleva concludere la loro relazione. È stato trovato all'interno della sua auto con gli abiti ancora sporchi di sangue

Teramo, uccide la compagna a coltellate per gelosia e poi confessa

Non riusciva ad accettare la fine della sua relazione con lei e per questo motivo, Cristian Daravoinea, un 36enne di origine romena, ha ucciso, con due coltellate al petto, la sua fidanzata di 32 anni, Mihaela Roua, dalla quale aveva avuto una bambina, che ora ha sei anni. L'uomo ha confessato tutto, dopo essere stato rintracciato dai carabinieri a Tortoreto Lido, steso nella sua auto, con i vestiti sporchi di sangue e quasi esanime. Il corpo della compagna, invece, è stato trovato nel suo appartamento a Nereto, in provincia di Teramo, riverso sul pavimento della cucina. Il 36enne, agli inquirenti, ha raccontato di essersi ferito da solo nel tentativo di suicidarsi dopo aver ucciso la donna.

A dare il primo allarme e ad avvertire i militari erano stati i datori di lavoro della ragazza, insospettiti dal fatto che non si fosse presentata per il turno. Dall'abitazione, chiusa dall'esterno, i vicini non avevano sentito rumori sospetti. I carabinieri, arrivati alla casa della coppia, dopo essere entrati con l'aiuto dei vigili del fuoco e aver trovato il corpo della ragazza hanno fatto ricadere i sospetti sul 36enne, senza precedenti penali, che però non voleva rassegnarsi alla fine della sua storia. Fondamentale per rintracciarlo è stato il gps della sua auto, che ha portato i militari in un parcheggio di un albergo di Tortoreto Lido, a circa 20 chilometri di distanza dall'appartamento.

Il 36enne, ferito, è stato prima portato all'ospedale di Giulianova e poi è stato trasferito in carcere: secondo quanto riportato da Rainews24, l'uomo si sarebbe inferto nove colpi al torace con lo stesso coltello dell'omicidio, mentre era ancora in casa e dopo aver ucciso la compagna. Poi, sanguinante, si sarebbe messo alla guida, probabilemnte credendo di morire dissanguato. In base a quanto ricostruito grazie alle testimonianze raccolte dai carabinieri, la 32enne si sarebbe sfogata in passato con i colleghi di lavoro, dicendo che voleva allontanarsi dal compagno.

Secondo quanto riportato da Rainews24, l'uomo si sarebbe inferto nove colpi al torace con lo stesso coltello dell'omicidio, mentre era ancora in casa e dopo aver ucciso la donna. Sanguinante si sarebbe messo in auto, forse credendo di morire dissanguato.

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