La ionosfera "sentinella": può prevedere un terremoto?

Un team di ricercatori ha scoperto che una concentrazione anomala di particelle elettromagnetiche nella ionosfera sono il sentore prima del manifestarsi dei terremoti

La ionosfera "sentinella": può prevedere un terremoto?

Fino ad oggi, gli esperti lo avevano sempre detto: è impossibile prevedere i terremoti, sapere dove e quando essi avverranno ed a quale intensità. Adesso, finalmente, sembra esserci una possibilità diversa grazie ad uno studio condotto da un gruppo interdisciplinare di ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), della Planetek Italia srl e dell’Agenzia spaziale europea (Esa).

La scoperta

Pensando ai terremoti, la nostra mente va subito verso il basso, sottoterra, nelle viscere del nostro pianeta. Ma per poter capire se ci sarà o meno un terremoto bisognerà, invece, "alzare lo sguardo" al cielo ed esattamente alla ionosfera, che è la fascia dell'atmosfera che si trova tra i 60 ed i 1000 km di altezza.

grafico terremoti

Ne è venuto fuori che può esserci una determinazione statisticamente significativa di concentrazioni di anomalie elettromagnetiche nella ionosfera prima dell'accadimento di terremoti di magnitudo uguale a 5.5 o superiore, e con profondità ipocentrale fino a 50 km.

Grazie al supporto finanziario dato dall'ESA (European Space Agency) al progetto Safe (SwArm For Earthquake study), il team interdisciplinare di ricercatori ha analizzato i dati magnetici e di plasma nella ionosfera - lo strato ionizzato dell’alta atmosfera – misurati ad una quota di circa 500 km dai tre satelliti del progetto 'Swarm', la missione ESA nata per migliorare la conoscenza del campo magnetico terrestre. Questo è il risultato più importante e significativo dello studio "Precursory worldwide signatures of earthquake occurrences on Swarm satellite data" appena pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo editoriale Nature.

Duplice importanza

Secondo Angelo De Santis, dirigente di ricerca dell’INGV e primo autore dell’articolo, "l’importanza di questo lavoro è duplice. Da un lato, abbiamo potuto confermare statisticamente che, durante la fase preparatoria di un forte terremoto, esiste un accoppiamento tra la litosfera, dove accadono i terremoti, e la sovrastante ionosfera. Per un altro aspetto, poi, la legge empirica di Rikitake è stata confermata con i dati da satellite". Si tratta "di una legge proposta negli anni ’80 per i precursori al suolo, per cui il tempo di anticipo dei precursori dipende dalla magnitudo del terremoto: quanto più è lungo il tempo di anticipo del precursore, tanto più sarà forte il terremoto”.

"Il risultato del nostro lavoro è molto importante ma nonostante le anomalie individuate siano statisticamente legate all’occorrenza dei terremoti, esse non permettono ancora di poter effettuare previsioni degli eventi sismici, per le quali occorre passare da un approccio statistico ad uno

deterministico, cosa che richiederà ulteriori studi nel futuro" conclude De Santis.

Non resta che sperare che, in un prossimo futuro, nuovi studi e nuovi strumenti possano portare, sempre di più, alla prevenzione dei terremoti.

ionosfera

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