A dare il colpo di grazie al Ponte Morandi potrebbe essere stato il passaggio di un tir troppo pesante. È questa la tesi choc degli investigatori che continuano a passare al setaccio, frame dopo frame, il video del crollo. Così è emersa la teoria che punta il dito contro un autoarticolato che stava trasportando un rotolo d’acciaio da 440 quintali (il limite di legge è 462), prima di essere inghiottito dall’asfalto e precipitare pure lui per decine e decine di metri.
Insomma, il super camion era in regola, ma era il mezzo più pesante che stava percorrendo il viadotto la mattina del 14 agosto. Alla guida G.L., 55enne, miracolosamente sopravvissuto alla tragedia e alla caduta. L’uomo è stato intervistato dal Corriere della Sera e nel corso dell’intervista ha confermato di avere un carico regolare e che quel ponte – che lui attraversava almeno due volte al giorno – ballava sempre e da sempre.
Come può essere possibile? Per colpa, pare, di una realizzazione lacunosa.
Il Secolo XIX di Genova, infatti, parla di un report delle Procura che svelerebbe gravissime mancanze strutturali nel cavalcavia Morandi. Come, per esempio, un numero di cavi di sostegno inferiore a quello previsto dal progetto originario. Insomma, tiranti diagonali costruiti male e dunque insufficienti e deboli. Che sono costati la vita a 43 persone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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