Ci sono novità sulle indagini che riguardano la morte di Teodosio Losito e il testamento redatto in favore del suo compagno Alberto Tarallo. I giudici del riesame di Roma, che hanno annullato il sequestro di beni per 5 milioni di euro nei confronti del produttore televisivo, nelle motivazioni hanno spiegato che "le indagini ad oggi complessivamente valutabili consentivano di provare che, diversamente da quello che costituiva motivo di sospetto (quanto al fatto che l'erede fosse Tarallo e non il nipote), Teodosio Losito, da molto tempo, aveva redatto testamento a favore del compagno come confermato anche da alcune persone legate alla coppia".
Alberto Tarallo è attualmente indagato per falsità in testamento olografo e falsità in scrittura privata dalla procura di Roma. Quasi tutte le persone ascoltate dagli inquirenti hanno raccontato che "il rapporto tra Tarallo e Losito era saldo dal punto di vista sentimentale, e che anzi Losito era angosciato per le conseguenze che Tarallo avrebbe potuto subire a causa del fallimento della società". I due, infatti, erano soci della società di produzione Ares, che ha realizzato alcune delle fiction e serie tv di maggior successo dei primi anni Duemila prima di inciampare in problemi che hanno portato al fallimento.
La "solidità dei rapporti", si legge nel provvedimento, è stata ricordata anche da alcune persone sentite dalla difesa, fra cui l'attrice Ursula Andress. La donna ha riferito di essere amica della coppia, anche in virtù della vicinanza abitativa, che l'ha portata in passato a frequentarli stabilmente. Per l'attrice, Tarallo e Losito erano una coppia bellissima e Ursula Andress, stando a quanto si legge nei fogli dei giudici, ha aggiunto che "Tarallo aveva sempre cercato di aiutare il compagno, che forse soffriva per non aver avuto il suo stesso successo".
Le parole dell'attrice, però, sono tendenzialmente diverse rispetto a quelle che sono state riferite da Gabriel Garko, altra figura importante in questo processo, che per molti anni è stato amico della coppia ma anche legato professionalmente a Tarallo e Losito. Nelle carte si legge che stando a quanto raccontato da Gabriel Garko, "Tarallo era una persona che voleva mantenere il controllo su tutti, aggiungendo anche che Losito, nell'ultimo periodo, gli era sembrato molto depresso, avendogli manifestato anche la volontà di andare via da solo".
I giudici del
tribunale del riesame di Roma hanno concluso che "La lettura complessiva degli elementi non consente di ritenere provata la consistenza indiziaria del fumus del delitto per come ipotizzato dal pm".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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