È stata questione di un attimo. Sulla Paullese, tra Peschiera e San Donato, un senegalese ha dato fuoco a un autobus "per vendicare i morti in mare". Contrariamente a quanto affermato da molti, l'uomo non avrebbe fatto scendere i passeggeri prima di compiere il folle gesto. Un audio inviato a ilGiornale.it da un testimone racconta infatti un'altra storia: "Ha sequestrato l'autobus a Crema e l'ha cosparso di benzina. Ha sfondato tutto. I bambini scappavano dalla porta posteriore. Voleva farla finita per i morti in mare".
Prosegue poi l'uomo: "Io ero con mia moglie e mio figlio. Non so come mai non mi abbia preso. Un macello. C'erano i bambini che scappavano ovunque".
Una testimonianza simile a quella di Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Lombardia: "Ero presente personalmente sulla Sp415, a pochi metri dall'incendio al bus appiccato da Ousseynou Sy, il 47enne che ha sequestrato il mezzo con a bordo una cinquantina di studenti e poi gli ha dato fuoco, minacciando di uccidersi". E ancora: "Ho visto i ragazzini abbracciarsi tra di loro e piangere, ho visto le fiamme alte e il fumo denso, prosegue nel racconto -era uno scenario apocalittico e l'unico sollievo è che gli studenti siano tutti sani e salvi. Certo, adesso dovranno fare i conti con lo shock e i contraccolpi psicologici.
Resta una domanda scomoda, ma che dobbiamo farci: perchè un uomo con precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale era alla guida di un bus? Mette i brividi solo a pensarci".Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo avrebbe minacciato i bambini con un coltello, dicendo "da qui non esce vivo nessuno".
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