Un tic al braccio incastra ​i due ladri in trasferta

Arrestati due uomini di Catania, dopo il furto a Messina: si tratta di zio e nipote, di 56 e 41 anni

Un tic al braccio incastra ​i due ladri in trasferta

Sono stati traditi da un tic. Così, due ladri originari di Catania, ma in trasferta a Messina sono finiti in manette, con l'accusa di furto aggravato in abitazione, in concorso tra loro.

Le indagini dei carabinieri, che hanno arrestato i due malviventi, erano iniziate dopo la denuncia di una signora di Nizza di Sicilia, in provincia di Messina, che lo scorso 5 maggio era rientrata a casa insieme al marito, dopo un pomeriggio trascorso fuori. Una volta aperta la porta dell'abitazione, la donna e il marito si erano trovati davanti agli occhi le stanze messe sottosopra dai ladri, che si erano introdotti in casa loro e aveva portato via diversi oggetti, alcuni in oro, e qualche pezzo di bigiotteria. In più, avevano lasciato l'abitazione a soqquadro.

I militari avevano visionato le telecamere di sorveglianza di un negozio vicino alla casa dei coniugi derubati ed erano riusciti a cogliere le immagini che immortalavano i due malviventi. Le telecamere mostraano i ladri che arrivavano a bordo di un'auto: poi uno aveva scavalcato il muro, per introdursi nell'appartamento, mentre l'altro rimaneva in strada a fare da palo. I carabinieri sono stati attirati da un particolare del video: il ladro che scavalcava aveva un evidente tic nervoso al braccio.

I successivi accertamenti sulla targa dell'auto immortalata dalle telecamere

hanno permesso di identificare i due ladri, zio e nipote rispettivamente di 56 e 41 anni. Il primo è stato messo ai domiciliari, il secondoinvece è stato condotto nel carcere di Catania.

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