Tim, lascia l'ad Luigi Gubitosi: per lui una buonuscita di 6,9 mln

La notizia al termine del Cda di oggi. Le dimissioni hanno effetto immediato. A Gubitosi andrà a titolo di riconoscimento un importo di circa 6,9 milioni di euro

Tim, lascia l'ad Luigi Gubitosi: per lui una buonuscita di 6,9 mln

Dall'offerta di opa amichevole avanzata dal fondo KKr nei confronti di Tim, alle dimissioni dal board della nota azienda italiana di telecomunicazioni di Luigi Gubitosi.

Ad annunciarlo è la stessa società Tim, che ha reso nota la notizia subito dopo il Cda tenutosi oggi. "Gubitosi si è dimesso dalla carica di amministratore della società, con effetto immediato, dopo aver raggiunto un accordo che prevede la reciproca rinuncia a ogni pretesa in relazione al rapporto di lavoro dipendente", si legge nel comunicato riportato dalle principali agenzie di stampa. Non solo. L'ex ad, avrebbe anche rinunciato a qualsiasi pretesa nei confronti di Tim in relazione al rapporto di amministrazione. A Luigi Gubitosi sarebbe inoltre stato concesso, a titolo di riconoscimento, un importo (severance) di circa 6,9 milioni di euro, che gli saranno corrisposte entro il 3 gennaio 2022.

Si tratta di un accordo, rende noto Tim, che viene considerato conforme alla politica di remunerazione della società, approvato all'unanimità dal consiglio di amministrazione. Con tanto di parere favorevole da parte del comitato nomine e remunerazione. Gubitosi, fra l'altro, detiene 3.957.152 azioni Tim.

Chiusa questa faccenda, l'azienda italiana di telecomunicazioni potrà dunque dedicarsi ad un altro importante capitolo che la riguarda. Si tratta, ovviamente, del progetto di opa presentato da Kkr, che tanto sta facendo discutere. Al momento, fanno sapere da Tim, sarebbe stato costituito un comitato per parlare della questione. A partecipare al tavolo il presidente Salvatore Rossi ed i 4 amministratori indipendenti Paola Sapienza (lead independent director), Paolo Boccardelli, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli.

La proposta di Kkr è arrivata ormai un mese fa, il 21 novembre. La sua manifestazione d'interesse riguarda il 100% delle azioni ordinarie e risparmio di Tim, con una soglia fissata ad una adesione di almeno il 51% del capitale. A condizionare l'offerta sono due diligence. La proposta di Kkr è stata vista in maniera positiva dal governo italiano, che ha dichiarato di voler seguire "con attenzione gli sviluppi della manifestazione di interesse e valuterà attentamente, anche riguardo all'esercizio delle proprie prerogative, i progetti che interessino l'infrastruttura".

L'uscita di Gubitosi è arrivata a seguito di un pesante scontro con la società francese ed azionista di maggioranza Vivendi, che in merito all'offerta di Kkr aveva fatto sapere di non avere alcuna intenzione di vendere la propria quota.

Entrato nel consiglio della società nel maggio del 2018 su indicazione del fondo Elliott, Gubitosi era poi divenuto amministratore delegato e direttore generale il 18 novembre successivo. Il suo primo bilancio, nel 2019, era stato giudicato promettente. Dopo le dimissioni, si apre probabilmente la strada al neo direttore generale Pietro Labriola, ceo di Tim Brasil.

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