Si continua a parlare del caso Tim e della proposta avanzata dal fondo statunitense Kkr. In merito alla vicenda si è subito sollevato un polverone, con i sindacati e numerosi rappresentanti del mondo della politica pronti a prendere posizione per tutelare uno dei patrimoni della Nazione. E se da una parte la società francese Vivendi, primo socio di Tim con il 23,75%, ha recentemente fatto sapere di non avere alcuna intenzione di vendere la propria quota, il governo ha deciso di mettere un freno sull'Opa, in attesa di ulteriori dettagli.
Arriva ora la comunicazione ufficiale dell'amministratore delegato di Tim Luigi Gubitosi indirizzata al board e riportata dall'agenzia di stampa Ansa. La lettera dell'ad arriva poche ore prima del Cda programmato per la giornata di domani, venerdì 26 novembre.
Nella missiva, Gubitosi annuncia che "al fine di favorire il processo decisionale da parte del Consiglio", saranno messe a disposizione del Cda le deleghe che gli sono state conferite, "per vostra opportuna valutazione. Se questo passaggio consentirà una più serena e rapida valutazione della non binding offer di Kkr, sarò contento che sia avvenuto".
Gubitosi afferma poi di essere rimasto stupito dalle posizioni assunte da alcuni in merito alla situazione. "L'indicazione di interesse inviata venerdì 19 novembre da Kkr riguarda il lancio di una Offerta Pubblica di acquisto totalitaria verso sia le azioni ordinarie sia le azioni di risparmio", spiega. "È ovvio, quindi, che i soggetti che potrebbero esserne interessati sono tutti gli azionisti della nostra società. Il destinatario di una eventuale offerta, quindi, non è la società ma i soci che decideranno nella loro autonomia come comportarsi", aggiunge.
Il Cda, prosegue l'ad di Tim, deve dunque attenersi rigorosamente alle regole, assicurando trasparenza e corretta informazione al mercato. Viene citata anche la normativa vigente: "Qualora l'Offerta venisse formalizzata, il Cda dovrà con totale trasparenza consentire agli azionisti di valutare la convenienza dell'Offerta e la congruità del prezzo offerto".
Gubitosi ricorda dunque che il dovere del Consiglio è quello di agire nell'interesse di tutti i soci, tutelando il mercato. "Atteggiamenti dilatori da parte del Consiglio, che possono essere interpretati come volti a difesa degli interessi di taluni azionisti, sono da evitare e sarebbero tali da ingenerare significative responsabilità sugli organi della Società", ribadisce l'ad, che rispedisce al mittente le accuse circa una sua presunta vicinanza al fondo Kkr.
"Le non troppo velate accuse che mi sono state rivolte in relazione alla mia presunta vicinanza a Kkr, oltre ad essere totalmente fuori luogo e false come ho ripetutamente fatto presente, non devono essere utilizzate strumentalmente per rallentare il processo di esame della indicazione di interesse, tentativo dal quale mi dissocio in modo netto", conclude.
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