"L’errore commesso è evidente e innegabile. Non eravamo davanti a un caso di costume, ma a un caso di cronaca che come tale andava trattato e approfondito per poi avere in mano elementi sufficienti per decidere se pubblicare o meno".
Si scusa così Peter Gomez, direttore de Il Fatto Quotidiano, versione online, sulle pagine del suo blog. Il riferimento è al suicidio di Tiziana, la ragazza 31enne campana che ieri sera si è tolta la vita a causa degli insulti ricevuti dopo la pubblicazione in rete di alcuni filmati hot in cui era protagonista.
Tiziana era diventata, non volendolo, un fenomeno virale a causa proprio di quei video messi in rete nella primavera del 2015. Scrive Gomez: "Ilfattoquotidiano.it, al pari di molte altre testate e siti online, si è comportato in maniera gravemente negligente sul caso di Tiziana". Riferendosi all'articolo pubblicato dal Fatto, Gomez scrive: "il web-giornale che dirigo ha pubblicato un pezzo sul suo caso. Un articolo che dava conto del fenomeno esploso intorno al suo nome. Nel pezzo si raccontava come venissero vendute magliette che riportavano una frase da lei pronunciata, si parlava dei gruppi Facebook a lei dedicati, delle parodie e dei tanti video satirici che spopolavano su YouTube. Sbagliando avevamo trattato la cosa come una sorta di fenomeno di costume e avevamo come altri ipotizzato che la vicenda potesse essere un’operazione di marketing in vista del lancio di una nuova attrice".
La riflessione di Peter Gomez termina con un appunto importante: "È giusto e doloroso dire però che anche noi abbiamo avuto una parte, sia pur piccola, in questo misfatto compiuto
dal web. Poco importa che senza il nostro pezzo del 2015 le cose non sarebbero cambiate di una virgola. Quanto accaduto non può e non deve essere risolto con la semplice cancellazione di ciò che era stato scritto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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