Torino, sgomberato l’asilo di via Alessandria: 6 anarchici arrestati

La struttura era oramai occupata da 24 anni, e gli antagonisti che ne avevano preso possesso si erano già resi protagonisti di numerosi episodi di violenza: 6 arrestati, un uomo ancora ricercato. Consigliere pentastellato contro tweet soddisfatto del sindaco Appendino: “Questo sgombero è un fallimento”

Torino, sgomberato l’asilo di via Alessandria: 6 anarchici arrestati

Blitz all’alba delle forze dell’ordine a Torino per sgomberatre finalmente l’asilo di via Alessandria 12, occupato da gruppi di anarchici a partire dal 1995.

Alcuni degli antagonisti sono saliti sul tetto della struttura per opporre resistenza fino alla fine, diffondendo subito la notizia dell’irruzione da parte delle autorità tramite “Radioblack out” e con messaggi via social così da richiamare altri membri del gruppo.

Da tempo oramai lo sgombero era nel’aria, ed uno dei primi a commentare, con grande soddisfazione, la notizia è proprio il ministro dell’Interno Matteo Salvini su Twitter. “Centro sociale finalmente sgomberato e teppisti in galera. Dalle parole ai fatti”.

“Siete delle mer**. Fate schifo!”, hanno urlato gli attivisti agli agenti di polizia impegnati nelle operazioni, come riportato da La Stampa”.

Sono in tutto sei gli anarchici arrestati dalle forze dell’ordine, ed un settimo membro è tuttora ricercato. Per loro l’accusa di terrorismo, per aver costituito, organizzato e promosso un’associazione sovversiva. Si tratta per la precisione di Giuseppe De Salvatore, di 35 anni, Niccolò Blasi, di 30, Silvia Ruggeri, di 32, Giada Volpacchio, di 32, Lorenzo Salvato, di 31 ed Antonio Rizzo, di 33.

L’inchiesta era nata a seguito delle numerose azioni di sabotaggio contro aziende e fornitori dei centri di espulsione, che erano state preannunciate nel 2015 dal gruppo con l’operazione denominata “I cieli bruciano”. La questura di Torino, come riportato sempre da “La Stampa”, aveva spiegato metodologie e finalità degli attacchi preparati dai sovversivi. “Gli attentati con finalità eversive sono stati consumati mediante l’invio di 21 plichi e ordigni esplosivi. I manufatti erano idonei a provocare danni e lesioni ai titolari/dipendenti delle società e ditte destinatarie dei plichi e ordigni, con l’intento, da un lato, di intimorire le vittime e, dall’altro, di arrecare danno allo Stato in relazione alla turbativa dell’ordine democratico e costituzionale”.

Soddisfatto il questore Franco Messina, che così commenta, come riportato da “Repubblica”. “Lo sgombero dell'asilo è un'operazione esemplare ed importante sia dal punto di vista investigativo sia per l'ordine pubblico della città. Il gruppo esercitava un atteggiamento di controllo del territorio e condizionava la vita del borgo. È stato spesso protagonista di proteste violente, di aggressioni alle forze dell'ordine, di blocchi stradali e di cortei improvvisati”.

Anche il sindaco Chiara Appendino si è complimentata con le forze dell’ordine per la buona riuscita dell’operazione, servendosi di Twitter, ma è subito stata bacchettata dagli oppositori interni al Movimento 5 Stelle. Le parole sono quelle del consigliere Damiano Carretto. “I toni trionfalistici con cui la sindaca ha accolto lo sgombero dell'Asilo occupato non mi appartengono. Quello sgombero è un fallimento.

Un fallimento nella gestione di quell'area della città. Mi piacerebbe la stessa energia da parte della sindaca nel sollecitare le forze dell'ordine nel combattere le vere piaghe sociali di quell'area: spaccio e criminalità organizzata”.

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