Simone de Beauvoir ha scritto pagine brucianti sul bisogno che la donna ha di tener vicino a sé, fisicamente, l'amato. «L'assenza», scrive, «è sempre una tortura... anche seduto al suo fianco, mentre legge o scrive, egli l'abbandona, la tradisce. Essa odia il suo sonno». La Beauvoir spiega questo comportamento con il fatto che la donna è costretta, dalla sua condizione sociale, alla passività. Solo l'uomo è attivo. La donna cerca, allora, attraverso l'amore, di inglobare l'attività dell'uomo per poter essere nel suo mondo. Cerca la fusione con lui per uscire dalla sua incompletezza. Quando lui se ne va, quando lui la lascia, si sente perduta. Perché, senza di lui, non è nulla. Ma oggi però questa stessa esperienza la prova l'uomo dopo la rivoluzione femminista e la sua irresistibile ascesa sociale. Oggi può essere proprio lui a sentirsi passivo e sente il bisogno di essere ammesso al suo universo fisico e mentale. Mentre prima era sicuro di darle quanto desiderava, ora teme che sia insoddisfatta della vita che conduce con lui. Un tempo era radicato nella società e lei si rassicurava col suo abbraccio.
La donna descritta dalla Beauvoir desidera l'intimità con un uomo inserito nel sociale per esserne parte legittima Ma oggi anche l'uomo è insicuro e quando la sua amata è assente, si trova anche lui ai margini dal mondo e cerca la sua intimità per radicarvisi. Oggi, quando è seduto al suo fianco, mentre leggono o scrivono, o guardano insieme un film e sente che lei pensa ad altro o guarda il cellulare, ha impressione che si allontani, lo abbandoni. E quando lei esce di casa, viaggia lontano per lavoro, va a cena o in vacanza con amiche o amici, si sente smarrito. Perché, senza di lei, non è nulla.
Questo cerca oggi l'uomo innamorato: trovar sostegno nella sua amata.
Perché lei è la porta del mondo, e non solo del mondo sociale, di tutto il mondo della terra, del cielo, del vento delle case, degli amici, delle piante degli uccelli, di tutto ciò che vedi e che senti. E se il tuo amore tace o si allontana, tu sei in esilio. E l'esilio dal mondo, come diceva Romeo nella tragedia di Shakespeare, è morte.
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