Toscana, manca farmaco anti tumore: 25 pazienti senza cura

La Regione cerca all'estero la mitomicina e intanto annuncia un'azione legale

Toscana, manca farmaco anti tumore: 25 pazienti senza cura

All'ospedale fiorentino di Careggi sono esaurite le scorte di mitomicina, farmaco per il trattamento del tumore alla vescica. La Regione Toscana, ha annunciato il governatore Enrico Rossi, "si è mossa per cercare la molecola anche all'estero".

Come spiega Repubblica, la carenza di mitomicina ha costretto l'ospedale a bloccare 25 trattamenti ad altrettanti pazienti con il cancro. Presto le scorte finiranno anche a Pisa. "Nel resto d'Italia - ha spiegato Rossi - la situazione non va molto meglio. Nel senso che anche altre Regioni si stanno approvigionando all'estero".

La molecola infatti è inserita nell'elenco dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) dei medicinali che non si trovano o si trovano con fatica. "Non ci possono essere interruzioni di somministrazioni di farmaci che riguardano una malattia così grave. Già il Piemonte ha fatto un esposto alla procura della Repubblica per verificare se ci sono aspetti di rilevanza penale e se la salute dei cittadini è stata messa a rischio per ragioni speculative. Adesso anche la Toscana darà mandato all'Avvocatura di fare lo stesso", ha continuato Rossi che ha iniziato una vera e propria caccia al farmaco per recuperare quanto prima la mitomicina.

"Il servizio sanitario nazionale è un bene comune che va tutelato. Lo Stato deve intervenire, garantire che i farmaci essenziali si trovino. Noi, come Toscana, siamo disposti a dare una mano, ma è necessario che la ministra Grillo si impegni in prima persona", ha dichiarato il governatore.

"Le inadeguate forniture di questo e di altri farmaci erano state segnalate a livello nazionale dall'Aifa a gennaio ed in assenza di provvedimenti nazionali la Toscana si era mossa per chiedere all'agenzia stessa l'autorizzazione ad acquistare all'estero i prodotti, ma il via libera è arrivato soltanto il primo di luglio ed i tempi per reperire il farmaco

sono ancora incerti", ha concluso Rossi chiedendo leggi urgenti e l'intervento dei "Nas se ci sono elementi che fanno pensare ad azioni speculative da parte dei grossisti del farmaco".

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