Toscani-Benetton, a Genova c'è chi propone di chiudere la sua mostra

Dopo il can can mediatico scatenato dalle dichiarazioni di Oliviero Toscani a favore dei Benetton dopo la strage del ponte Morandi, per protesta qualche genovese chiede di chiudere la mostra del fotografo ospitata a Palazzo Ducale

Toscani-Benetton, a Genova c'è chi propone di chiudere la sua mostra

"Ladro di felicità". È il titolo della mostra ospitata a Palazzo Ducale, a Genova, dal 6 luglio al 14 ottobre. Si tratta di un'esposizione di 150 foto realizzate da Oliviero Toscani a bordo delle navi della Costa Crociere. Scatti rubati per rappresentare l'idea di felicità. E il "ladro", ovviamente, è il celebre fotografo. Ma qualche genovese, scosso dalla tragedia del ponte Morandi, non ha mandato giù le recenti parole di Toscani - che ha lavorato per quasi 20 anni per il gruppo Benetton - in difesa di Autostrade per l'Italia. E chiede la chiusura anticipata della mostra ritenendo le sue dichiarazioni gravi e infelici.

"Poteva risparmiarsele" - "Ha sbagliato" - "Doveva pensarci bene prima di prendere le difese di Autostrade". Sono i commenti che alcuni genovesi, fuori da Palazzo Ducale, il cuore culturale della città della Lanterna, hanno dedicato alla strenua difesa da parte del fotografo Oliviero Toscani del gruppo di Autostrade per l'Italia. In un'intervista al Corriere della Sera, il celebre fotografo aveva attaccato pesantemente gli Italiani, definiti un "popolo di incattiviti" dopo le polemiche seguite al crollo del ponte sul Polcevera. "Da fotografo e da uomo immagine - ha detto - posso dire proprio questo: siamo un popolo di infelici, incattiviti. Ce l’abbiamo con la nostra condizione, secondo me è per una colpa nostra. Ma allora prendiamoci a sberle per strada, sarebbe più sano a questo punto. Che popolo cattivo. E non dico solo quello italiano, l’umanità. Ce l’abbiamo con tutti".

Parole mal digerite da qualche genovese che, provocatoriamente, propone di chiudere anzitempo la mostra sulla felicità ospitata a Palazzo Ducale e curata proprio da Toscani. Una felicità che, dopo quanto successo, rappresenta uno schiaffo allo stato d'animo della città, ancora impegnata nell'elaborazione del lutto nonostante siano passate ormai più di 48 ore dai funerali di Stato celebrati alla Fiera.

Secondo le parole di Toscani, riportate dal Secolo XIX in occasione dell'apertura ufficiale della mostra, aperta fino ad ottobre, "è stata un’esperienza molto divertente perché non avendo potuto programmare nulla siamo davvero andati a caccia di felicità ritraendo le persone nei loro momenti più belli. Farlo a bordo, durante una vera crociera, ha dato quel qualcosa in più che manca negli studi di posa". Una felicità che stride con le lacrime versate in città.

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