"Importava" auto dal Nord Europa fino all’Italia. Solo che le rivendeva, senza averne alcun diritto, dopo averne denunciato il furto e incassato l’indennizzo delle assicurazioni.
Era già finito già dal tempo nel mirino della magistratura francese e nella giornata di ieri, a Salerno, agli agenti della polizia frontaliera al Porto hanno scritto la parola fine sulla redditizia attività di un 45enne di origini tunisine.
Sul capo di Tahar Maamouri, nato in Tunisia, cittadino olandese, pendeva una sentenza del tribunale francese di Bordeaux che, a gennaio, l’ha riconosciuto colpevole – in concorso con altri complici - del furto e della successiva ricettazione di tredici vetture di segmento medioalto. Il modus operandi della banda dell’uomo ricostruito dai magistrati transalpini era estremamente semplice eppure efficace. Introduceva in Italia auto in teoria noleggiate o destinate al noleggio. Ma era così “sfortunato” che gli venivano sempre rubate. Denunciava i (presunti) furti subiti e rivendeva sul mercato nero le automobili così “importate” dal Nord Europa. E in più incassava pure gli indennizzi dell'assicurazione contro il furto.
A incastrarlo è stata proprio la vettura a bordo della quale s’era imbarcato. Una fiammante Mercedes Coupé con targa belga, al cui conducente, dai controlli dei poliziotti, risultavano destinate ben tre multe, oltre che un provvedimento di sequestro amministrativo. Le violazioni al codice della strada sono state fatali al 45enne tunisino. Gli agenti, dopo le perquisizioni di rito, lo hanno fermato per sottoporlo agli accertamenti di rito e hanno confermato la sua identità grazie alle impronte digitali.
E hanno scoperto che su di lui gravava una sentenza di condanna per traffico internazionale di auto rubate. L'uomo è stato trasferito in carcere in attesa dell'istruzione della pratica di estradizione verso la Francia, dove dovrà scontare sei anni di reclusione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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