La porta chiusa a chiave, i morsi in diverse parti del corpo, poi gli abusi sessuali. È un vero e proprio incubo, quello vissuto da quattro minorenni che, la scorsa estate, sono state aggredite da un branco formato da cinque immigrati. Una trappola preparata per giorni, con alcol e droga usati "come esca". A sette mesi di distanza, i carabinieri di Como hanno arrestato gli stranieri per violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni personali, detenzione e spaccio di stupefacenti. Secondo gli inquirenti, come riporta il Corriere della Sera, le belve avrebbero invitato nell'appartamento di uno di loro le quattro ragazzine e le avrebbero segregate per tre ore in una stanza.
Il più grande del branco ha vent'anni, i due più piccoli appena diciassette. "Sono cresciuti in famiglie non disagiate, integrate e di lavoratori", spiegano gli investigatori. I fatti sono avvenuti il 14 luglio 2018 nel Canturino, in casa di uno degli arrestati. Tutto parte dall'invito dei cinque giovani, tre albanesi e due marocchini, rivolto alle quattro adolescenti comasche. Secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma, si sarebbero conosciuti nell'ambiente scolastico. E qui è scattata la trappola. Una trappola che, secondo gli inquirenti, le belve avrebbero preparato nei giorni precedenti comprando gli alcolici e la droga. Prima dell'aggressione, le hanno fatte bere e fumare canne. Non si sa se le hanno obbligate a farlo.
Una volta entrate nell'appartamento, le vittime, terrorizzate, si sono viste chiudere a chiave la porta d'ingresso appena lasciata dietro le spalle. Spaventate, hanno implorato di poter uscire. "Ma i ragazzi - ha spiegato l'accusa - le hanno minacciate invitandole a non gridare, altrimenti le avrebbero fatto fare una brutta". "Vi buttiamo giù dalla finestra", le avrebbero detto i cinque stranieri. Tre sono state segregate in una parte dell'abitazione, mentre la quarta, isolata dalle amiche, è stata costretta a subire le violenze del branco. "Zitta troia!", le hanno urlato mentre le toglievano i vestiti. Quando la giovanissima ha tentato di ribellarsi, è stata morsa e obbligata a sottostare ai palpeggiamenti. Mentre in quattro la toccavano ovunque, uno della gang filmava gli abusi con il proprio cellulare. Le adolescenti sono state liberate solo dopo tre ore da incubo.
Le indagini, coordinata dalla procura ordinaria di Como e da quella dei Minori di Milano, sono partite dopo una segnalazione
arrivata ai carabinieri di Rebbio. Le manette sono scattate in zona Canturino e a Stradella, in provincia di Pavia. I tre maggiorenni sono al Bassone di Como e nel carcere di Varese, mentre i minori al Beccaria di Milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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