Travolta e uccisa dal bus a Roma: "I semafori erano tutti verdi"

L'incidente in cui ha perso la vita Caterina Pangrazi potrebbe essere stato causato anche da un malfunzionamento dei semafori. Indaga la procura

Travolta e uccisa dal bus a Roma: "I semafori erano tutti verdi"

Nel momento in cui Caterina Pangrazi attraversava la strada, prima di essere travolta e uccisa da un bus turistico su corso Vittorio Emanuele, i semafori erano verdi sia per i pedoni che per i mezzi. È quello che ha dichiarato un motociclista che percorreva quel tratto di strada proprio mentre la giovane universitaria perdeva tragicamente la vita a Roma.

Secondo le parole del centauro, l'autobus, che viaggiava in direzione del Lungotevere, avrebbe superato l'incrocio con il semaforo verde. Un'ipotesi avvalorata da numerosi testimoni oculari che hanno riferito la stessa identica scena. Il problema è che anche Caterina attraversava la strada con il semaforo verde per i pedoni. E questo ha fatto quindi nascere più di un sospetto sulla mancata sincronizzazione dei semafori che regolano il traffico tra corso Vittorio e via dei Flilippini, dove è avvenuto il tragico incidente.

Il pubblico ministero Gennaro Varrone, incaricato delle indagini, ha deciso quindi di vederci chiaro. Troppe coincidenze fra le testimonianza. E questa del centauro sembra essere stata decisiva. L'ingegnere Marco Colagrossi, consulente nominato dalla procura di Roma per la ricostruzione della dinamica dell'evento, dovrà adesso analizzare questo sospetto, contenuto nei quesiti della procura. C'è chi ritiene si possa trattare di un guasto. Ma potrebbe anche essere un malfunzionamento già esistente e che non si sia tratta di una fatalità.

Questo non sembra comunque incidere sulle responsabilità dell'autista.

Come riporta Il Corriere della Sera, "l’indagato, secondo la procura, aveva l’obbligo di guidare piano perché guidava all'imbrunire e in un tratto di strada molto trafficato, soprattutto dai pedoni. Andare lento gli avrebbe permesso di prevenire l’incidente". Tuttavia, è chiaro che la deposizione cambia le cose. O quantomeno getta nuove ombre sulla tragedia che tolto la vita a Caterina.

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