“È vietato oltrepassare la linea gialla” rimbombava dall’altoparlante, mentre il corpo di Simona Di Marzo era a terra, su uno dei tre binari che attraversano la stazione di Casalnuovo. Il suo corpo esanime era coperto da un lenzuolo bianco. Ventuno anni di vita stroncati mentre attraversava le rotaie. Rientrava da Napoli, al termine di una giornata di studio.
Frequentava l’università, la facoltà di Ingegneria aerospaziale, e nella borsa che portava con sé c’era il futuro che sognava. Simona era appena scesa da un treno che arrivava da Napoli. Ma dalla direzione opposta ne arrivava un altro, che presumibilmente non ha visto. L’ha presa in pieno, davanti agli occhi del fratello, che la aspettava insieme al padre al di là delle barriere chiuse del passaggio a livello (guarda le foto).
Erano all’incirca le 19,30 quando a Casalnuovo, in provincia di Napoli, è terminata tragicamente su dei binari la vita di una giovane, la seconda travolta e uccisa da un treno nello stesso luogo nel giro di un anno e mezzo. Solo a maggio del 2016 morì in circostanze simili un’altra ragazza, Raffaella Ascione, di 20 anni: fu investita da un convoglio dell’Alta velocità mentre superava la strada ferrata con le barriere abbassate. La stazione è dotata di un sottopassaggio, ma spesso non viene utilizzato, perchè considerato insicuro e sozzo.
In quel maledetto posto ieri sono intervenuti i carabinieri, la polizia, i vigili del fuoco, un’ambulanza del 118. L’area è stata messa in sicurezza e transennata. Sulla banchina della fermata c’erano i familiari e gli amici, con il loro strazio e una scarpetta.
Maggior chiarezza sulla dinamica dell’incidente arriverà dopo la visione delle telecamere che sorvegliano la stazione. La salma, intanto, è stata trasferita nell’obitorio del Secondo Policlinico di Napoli, dove è a disposizione dell’autorità giudiziaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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