Hanno soggiornato per tre notti presso un albergo di Faenza, lasciando come garanzia una carta di credito poi risultata contraffatta. E al momento di saldare il conto, sono fuggiti alla chetichella da una porta laterale dell'edificio, facendo ritorno a casa e lasciando il titolare con un pugno di mosche. Protagonisti della vicenda sono sette turisti extracomunitari, poi rintracciati proprio nelle scorse ore dalla polizia municipale della città ravennate. E cinque di loro, i maggiorenni, sono stati denunciati per insolvenza fraudolenta. I fatti in questione, riportati dai media locali, si sono svolti circa un mese fa, nei giorni compresi fra il 13 e il 16 agosto scorso, quando il gruppo di stranieri ha trascorso un periodo di relax presso la struttura.
I clienti, divisi in due nuclei familiari, avevano prenotato le camere attraverso una nota piattaforma internet di intermediazione turistica, per assicurarsi i posti in una settimana dove la richiesta è per ovvi motivi particolarmente alta. Una volta terminato il soggiorno (trascorso con serenità e spensieratezza, come testimoniato dalle foto scattate sulla riviera romagnola e pubblicate sui rispettivi profili social delle famiglie) il gestore dell’hotel ha atteso di incassare il pagamento, per rilasciare la ricevuta. Al momento del check out però, ha avuto una brutta sorpresa: dopo aver assistito a un andirivieni tra le stanze e le auto sulle quali gli adulti caricavano le valigie, nessuno di loro è tornato alla reception per pagare gli 800 euro richiesti.
Una volta accortosi della truffa, l'albergatore ha comunque tentato di rifarsi sulla carta da loro utilizzata per la prenotazione. Ed è in quel frangente che ha capito di esser stato truffato: la carta risultava infatti esser stata bloccata da qualche giorno, in quanto "clonata" al legittimo proprietario che continuava a rifiutare le chiamate. L'imprenditore romagnolo si è pertanto rivolto alla polizia locale, sporgendo denuncia. E gli investigatori, dopo alcuni accertamenti, hanno ricostruito in toto la storia: a prenotare le stanze d'albergo era stato uno degli stranieri residente a Roma, lo stesso che con tutta probabilità aveva contraffatto la carta.
E grazie ai nominativi lasciati al receptionist al momento di effettuare il check in, gli agenti non hanno impiegato molto tempo a risalire ai dati personali dei fuggitivi e ad identificarli.
A questo punto i cinque maggiorenni, rispettivamente due uomini (uno di cinquantanove anni e uno di ventidue) e tre donne (una quarantatreenne, una trentaduenne e una ventinovenne) dovranno come detto rispondere di insolvenza fraudolenta. Per un Ferragosto che probabilmente ricorderanno a lungo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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