Tre volte morta e risorta. Lo choc agli sportelli: "Signora, lei è defunta"

Mariella Carta è risultata morta per l'anagrafe ben tre volte: la prima nel 1996, pochi mesi fa l'ultimo caso

Tre volte morta e risorta. Lo choc agli sportelli: "Signora, lei è defunta"

Passi la prima volta, può succedere. Ma morire (e risorgere) per tre volte in una vita è qualcosa che neppure il figlio di Dio ha mai sperimentato. Cristo si fermò a una, e pure Lazzaro. Protagonista di questa incredibile storia di burocrazia e anagrafe è Mariella Carta, una donna sassarese che dal 1996 a cadenza regolare si sente dire da qualcuno "signora, ma lei è defunta". Nonostante sia lì presente in carne ed ossa.

Il primo decesso

La prima volta che l'ha scoperto risale al 2002. La donna, scrive La Nuova Sardegna, era andata negli uffici dell'Agenzia delle Entrate per chiedere una nuova tessera sanitaria. L'impiegata fa un rapido controllo al computer e resta senza fiato: "Signora, qui mi dice che lei è morta".

Di nuovo defunta

Mariella, ovviamente, ci ride su. Il solito errore burocratico. L'Agenzia aggiorna il database errato e tutto torna nella norma. Almeno fino al 2008. Dieci anni fa, quando Mariella ha ormai 52 anni e una famiglia, si presenta allo sportello ticket delle cliniche San Pietro in vista di un intervento chirurgico. Anche qui, stessa scena: la cassiera fa la stessa identica scena dell'impiegata di qualche anno prima. "Signora, lei risulta morta". Alla fine l'anagrafe viene nuovamente aggiornato e tutto procede secondo regola.

Non c'è due senza tre

Almeno fino a pochi mesi fa, quando l'incredibile disguito accade di nuovo. Questa volta a incapparci è il marito, 60 anni, che ha fatto la richiesta per il reddito di cittadinanza.

La pratica dell'uomo viene tenuta in stand by per diverso tempo e lui non ne capisce il motivo. Poi si presenta all'Inpsn e chiede lumi. "La sua pratica è bloccata perché c’è un’incongruenza: lei, signor Dettori, risulta vedovo. Sua moglie è morta nel ’96", gli risponde una impiegata. E siamo a tre.

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