Il presidente della provincia di Trento, nel corso di un’assemblea della giunta, ha anticipato le manovre economiche previste per il prossimo anno.
Maurizio Fugatti, che aveva già espresso le proprie intenzioni durante la campagna elettorale, ha infatti tenuto fede alle promesse fatte applicando i primi tagli ai servizi messi a disposizione dei migranti. Ecco dunque arrivare i primi effetti del Decreto sicurezza, che portano ad un dimezzamento dei fondi elargiti al “Cinformi”, una struttura locale che si occupa di fornire assistenza agli stranieri.
Nei prossimi mesi, dunque, gli extracomunitari perderanno i servizi di supporto psicologico e di orientamento al lavoro, così come i corsi di lingua italiana, un tempo garantiti a chi faceva richiesta di asilo politico. Un altro importante taglio riguarda i mezzi pubblici. Niente più tessere o biglietti gratuiti. Se i migranti vorranno salire a bordo di un autobus, dovranno pagare di tasca loro.
È prevista una stretta anche nei confronti delle strutture che si occupano di fornire accoglienza nella provincia di Trento e del personale che opera nei centri. La provincia ha infatti dichiarato la propria intenzione di chiudere numerosi contratti stipulati con enti pubblici o privati cittadini che avevano dato in affitto delle abitazioni destinate ad ospitare i migranti.
Tutto finito, dunque. Pare che vi sia l’intenzione di riporatre la maggior parte degli extracomunitari nella città di Trento, così da diminuire la loro presenza nelle periferie e nei centri più piccoli.
“Dovevamo dare un segnale.
Il mandato degli elettori era questo. Siamo dell’opinione che certe agevolazioni potessero attirare in Trentino più migranti e profughi del dovuto”, ha dichiarato il presidente Fugatti, come riportato dal “Trentino”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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