Trento, profughi saranno assistenti dei vigili urbani

La proposta di un consigliere della sinistra, Renato Tomasi : "Così conosceranno il territorio e potranno integrarsi"

Trento, profughi saranno assistenti dei vigili urbani

Se non faranno anche le multe, poco ci manca. Di certo, secondo l'idea di un consigliere della sinistra democratica di Trento, Renato Tomasi, i profughi arrivati sulle nostre coste saranno usati per "perlustrare il territorio".

"E’ risaputo - scrive Tomasi nell'ordine del giorno presentato in consiglio comunale - che l’uomo a paura di ciò che non conosce, la conoscenza è il primo passo per una integrazione vera, e visto che tutti possiamo insegnare, ma tutti possiamo imparare, il primo passo è conoscersi. Sarebbe buona cosa se queste persone venute a Trento come profughi potessero raccontare la loro vita, la loro storia, il perché di scelte così fondamentali, penso a chi potrebbe farsi promotore di serate e di incontri sul tema, penso alle Circoscrizioni o associazioni da sempre abituate alla solidarietà come alpini e Sat".

"In riunioni avute con i responsabili del Cinformi - aggiunge Tomasi dalle pagine del Corriere delle Alpi- si è parlato del come impiegare questi ragazzi arrivati da noi come profughi, ragazzi che devono sottostare a delle regole, ragazzi che sono alloggiati, spesati e con una somma simbolica per vivere, ma pur sempre ragazzi giovani, a cui va trovata una occupazione se pur temporanea, per cui si possano sentire apprezzati e valorizzati. Quale occupazione migliore di perlustrare il territorio in compagnia della Polizia Locale, per conoscere e farsi conoscere e levare quella diffidenza che sta in ognuno di noi". E magari gli metteranno anche blocchetto e penna in mano, per fare qualche multa.

Resta da capire, infatti, se per "perlustrare il territorio" si intenda che gli immigrati potranno essere occhi in più per i vigili urbani per scovare parcheggiatori disattenti che hanno lasciato le auto fuori dalle strisce blu.

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