Treviso, la casa in affitto a stranieri diventa moschea: le indagini

L’uomo, un 50enne di Padova, professa la sua innocenza: sarebbero stati gli affittuari marocchini a edificare il luogo di culto nella parte posteriore del giardino di casa

Treviso, la casa in affitto a stranieri diventa moschea: le indagini

Affittò la casa di sua proprietà ad una tranquilla, almeno in apparenza, famiglia marocchina di Treviso, ritrovandovi poi a distanza di tempo una vera e propria moschea abusiva.

Per questo motivo l’italiano, un 50enne di Padova, si trova a dover difendere la propria posizione dinanzi ai giudici del tribunale di Treviso.

Nel retro dell’abitazione, infatti, gli affittuari nordafricani erano riusciti a ricavare uno spazio, sottratto al giardino, per realizzare un’area adibita a luogo di culto. Un posto dove pregare che era ben noto non solo ai parenti degli stessi marocchini che vivevano all’interno della sopra citata casa, ma anche ad amici e conoscenti della zona di Sernaglia della Battaglia. La comunità islamica del posto, quindi, aveva ottenuto abusivamente il proprio luogo di preghiera, senza consensi o autorizzazioni di sorta.

Gli altri residenti del posto, tuttavia, si erano decisamente allarmati per il quotidiano viavai di stranieri all’interno di quella più che sospetta abitazione, pertanto hanno informato dei fatti la polizia locale. Dopo le numerose segnalazioni ricevute, gli agenti hanno dunque effettuato un dovuto controllo, che ha rivelato in modo lampante tutte le irregolarità.

I locali che costituivano la moschea erano infatti abusivi, e non c’era l’ombra di alcuna autorizzazione né per la loro costruzione né per l’uso che se ne sarebbe dovuto fare.

Ecco perché il padrone di casa, E.S., è finito in tribunale. Nonostante il fatto che abbia affermato di essere stato tenuto all’oscuro di tutto dai suoi affittuari, l’uomo è stato rinviato a giudizio.

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