"L'imputato, grazie alla disponibilità economica, anche di denaro liquido, garantitagli dalla famiglia, e al fatto di essere un figlio e un nipote unico viziato oltre ogni limite, ha potuto coltivare il suo unico vizio pensando di farsi una consistente e smisurata scorta di droga risparmiando nell'acquisto". Insomma, assolto percHè benestante. È questa la conclusione del giudice.
E così un uomo con precedenti per detenzione e spaccio di una modica quantità di stupefacenti nel 1996 e che nel 2015 è stato fermato dalle forze dell'ordine che hanno trovato nella sua auto oltre 400 grammi di cocaina, è stato assolto.La notizia è riportata da Repubblica. Che cita le motivazioni delle toghe. "Se si esclude l'elemento del quantitativo detenuto assolutamente nulla negli atti di causa permette di affermare che detenesse per spacciare".
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