Sfrecciava in scia alle automobili che transitavano nella corsia riservata al pagamento con il Telepass. E così riusciva a "farsi beffa" della sbarra. Questo trucchetto anti-pedaggio sarebbe stato usato da un truffatore esperto per novantanove volte. Sì, 99. Ma ora, come afferma il Gazzettino, alla sbarra c'è finito lui.
Il truffatore si chiama Christopher Aleo, è originario della Svizzera ma residente in Bulgaria. Per le sue manovre poco legittime, ora l'uomo deve rispondere di insolvenza fraudolenta. Per la società Autostrade infatti, Aleo sarebbe passato ben 99 volte al casello, senza pagare mai neanche un euro degli ottomila che ora gli vengono contestati.
Il trucco al Telepass
L'uomo aveva messo a punto un piano perfetto: uscire dall'autostrada sfrecciando dietro alle automobili che transitavano nella corsia riservata al pagamento con il Telepass. In questo modo riusciva a nascondersi dietro alle vetture in marcia e a passare prima che la sbarra si chiudesse. Per ben 99 volte, l'uomo se l'è cavata senza tirare fuori un euro dal suo portamonete.
In Tribunale
Come spiega il quotidiano, il pubblico ministero, nel corso dell'udienza preliminare, aveva chiesto il proscioglimento, sostenendo che si trattasse di un illecito e non di un reato. Ma il Gup ha deciso per il rinvio a giudizio e ieri mattina si è aperto il dibattimento, subito bloccato per problemi di notifica.
L'uomo, residente in Bulgaria, ha ricevuto l'avviso di chiusura indagini con la richiesta di archiviazione. Al suo indirizzo di residenza però non sarebbe mai arrivata la comunicazione per l'udienza di opposizione all'archiviazione, né quella che lo avvisava dell'avvio del dibattimento. Il giudice ha quindi disposto la notifica a mano degli atti giudiziari, in modo che l'uomo possa venire presto a conoscenza della situazione. Intanto, tutto è stato rimandato al prossimo 3 dicembre, sempre che il signor Aleo si presenti in aula a Belluno.
Nel frattempo l'avvocato Pierangelo Conte sta lavorando alla difesa dell'automobilista. Sul tavolo ci sono diversi elementi su cui puntare.
Innanzitutto, perché il processo si deve tenere a Belluno? È forse avvenuta qui la prima o l'ultima violazione, o è stato registrato nella provincia il maggior numero di passaggi? Ma non sono solo queste le domande a cui si dovrà dare una risposta.In attesa che la notifica arrivi al diretto interessato e che questo si presenti in tribunale a inizio dicembre, il procedimento, istituito ben due anni fa, continua ad andare avanti.
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