Tutela della salute, le nuove sfide della sanità digitale

La pandemia ha messo a nudo la vulnerabilità del sistema sanitario nazionale. Il ruolo delle tecnologie in questo processo di ammodernamento dell’assistenza sanitaria è decisivo

Tutela della salute, le nuove sfide della sanità digitale

Si è detto più volte che la pandemia ha messo a nudo la vulnerabilità del sistema sanitario nazionale, suggerendo e imponendo interventi di potenziamento. Il ruolo delle tecnologie in questo processo di ammodernamento dell’assistenza sanitaria è decisivo e alcuni progetti di digitalizzazione nell’ambito del Pnrr lo confermano. Le istituzioni sanitarie hanno peraltro incrementato l’utilizzo degli strumenti della Rete per trasmettere in maniera sempre più efficiente e capillare le informazioni riguardanti la salute, come dimostrano alcune interessanti ricerche.

L’Oms adotta il primo piano d’azione per la sanità digitale

I ministri della salute e i delegati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dei 53 Stati membri dell’Europa hanno adottato il primo piano d’azione per la sanità digitale, incentrato sulla trasformazione digitale finalizzata a migliorare la salute e il benessere delle persone. I ministri e i delegati hanno approvato una risoluzione che punta a fare tesoro della lezione della pandemia, prendendo atto delle enormi potenzialità che gli strumenti digitali hanno nel settore sanitario, per proteggere le persone dalle emergenze come quella del Covid e realizzare una copertura sanitaria universale. Come ha evidenziato Hans Henri P.Kluge, Direttore generale dell’Oms per l’Europa, <per promuovere davvero una salute migliore, gli strumenti digitali hanno bisogno di una buona governance, di una legislazione adeguata e di politiche che promuovano un uso sano di questi strumenti fornendo al contempo alle persone che li utilizzano – operatori sanitari e pazienti – la formazione e il supporto di cui hanno bisogno per trarne il meglio>.

Le aree della salute elettronica

La salute elettronica sta conoscendo negli anni tutta una serie di applicazioni, prima fra tutte la telemedicina, per garantire che le persone possano accedere ai servizi sanitari indipendentemente da dove vivono. Inoltre, è fondamentale che, grazie alle tecnologie, le autorità possano disporre delle informazioni di cui hanno bisogno per le loro politiche sanitarie. Intelligenza artificiale e big data possono rappresentare, in prospettiva, un prezioso supporto a medici e addetti ai lavori nella pianificazione e attuazione degli interventi. Infine, il nodo infodemia on-line: è fondamentale che le persone possano essere aiutate a fidarsi sempre di più di informazioni sanitarie di alta qualità reperibili in Rete.

I social e la comunicazione sanitaria

Secondo un’indagine condotta da Fiaso (Federazione italiano aziende sanitarie e ospedaliere), una azienda sanitaria o ospedaliera su cinque, durante l’emergenza Covid, ha assunto professionisti dell’informazione per affidare loro il compito di diffondere notizie corrette e di creare un clima di fiducia con i cittadini, anche e soprattutto attraverso canali ufficiali web e social.

Il 93% delle aziende sanitarie e ospedaliere ha perseguito obiettivi di diffusione di informazioni di pubblica utilità attraverso Facebook; al secondo posto, nella graduatoria dei canali utilizzati, YouTube (76%), quindi Instagram (71%), Twitter e Linkedin (41%), Telegram (15%), WhatsApp (5%), TikTok (2%).

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