L'attentatore di Berlino, Anis Amri, è stato ucciso questa notte a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, durante una sparatoria con una pattuglia della polizia di Stato.
Ma ci sono diverse domande che suonano quasi pleonastiche ma che è comunque bene scrivere nero su bianche. E che esigono una risposta che sarà ineluttabile fornire, già dalle prossime ore.
Quando Anis Amri ha lasciato Berlino? Che strada fino a Milano?
Per rispondere a questi dubbi esistono già alcuni elementi. Secondo le prime ricostruzioni nello zainetto di Amri sarebbe stato ritrovato un biglietto ferroviario che confermerebbe il transito attraverso la Francia: in particolare sarebbe transitato dalla Savoia fino a Milano e poi a Sesto. Un'altra indicazione temporale può essere desunta dalle immagini di una telecamera di sicurezza che lo ha ripreso davanti a una moschea berlinese nelle ore immediatamente successive alla strage. Quindi, resta da capire quando si sia messo in viaggio alla volta del nostro Paese e se e dove si sia fermato durante il viaggio.
Come ha fatto a lasciare la Germania, ad attraversare la Francia e ad entrare in Italia?
Come è possibile che con la polizia di mezza Europa in stato di massima allerta l'uomo più ricercato del momento sia riuscito ad attraversare, per giunta armato, almeno due frontiere e a nascondersi per quattro giorni percorrendo quasi duemila chilometri?
Perché puntava proprio a Milano?
È la domanda più importante di tutte: perché Amri si è diretto verso l'Italia settentrionale? Aveva
appoggi a Sesto San Giovanni o intendeva proseguire per un'altra destinazione? Qualcuno lo stava aspettando? Sono questi gli interrogativi più pressanti, a cui gli inquirenti dovranno dare risposta. Per la sicurezza di tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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