Metà marzo, fine mese, inizi di aprile. Sono diverse le ipotesi fatte dagli esperti sul momento in cui si toccherà il picco dell'epidemia in Italia. È infatti molto difficile fare previsioni e stabilire una data con esattezza: la situazione si evolve velocemente e le persone che non seguono le indicazioni delle autorità mandano in tilt i modelli matematici. Ma ora sembra esserci una svolta.
Le previsioni sul picco del coronavirus "le fanno gli esperti: sicuramente è giusto farle ma poi bisogna vedere se vengono confermate dai fatti. Forse il picco non arriverà la prossima settimana, ma quella dopo". Lo ha spiegato il capo della protezione civile Angelo Borrelli nel corso della trasmissione I Lunatici di Rai Radio2. "Tutti dicono che stiamo andando verso il picco e ci auguriamo che sia quanto prima. L'ottimismo e la speranza non li metto mai via", ha aggiunto il commissario per l'emergenza coronavirus.
Borrelli ha invitato gli italiani a seguire le indicazioni delle autorità e non uscire di casa. "Serve assoluta prudenza, bisogna uscire il meno possibile - ha ricordato -. È fondamentale per contenere i contagi. Bisogna evitare i contatti umani e muoversi il meno possibile. Evitare di uscire di casa se non strettamente necessario. Gli epidemiologi ci dicono che se noi conduciamo una vita assolutamente normale la percentuale di persone che viene colpita dal coronavirus è molto più alta. Per questo si adottano misure come quelle adottate in Cina". Il capo della Protezione civile ha poi affermato che "la mascherina, se si mantengono le distanze di sicurezza, non serve a nulla" e che "sarebbe giusto proibire l'attività sportiva all'aperto. Se dobbiamo fare dei sacrifici, dobbiamo farli per tutte le ragioni. Bisogna evitare anche la corsa all'aperto. La faremo tra una decina di giorni, o quando sarà".
Secondo quanto dichiarato da Borrelli quindi il probabile picco dei contagi sarà tra due settimane. "Tutti dicono che stiamo andando verso il picco e ci auguriamo che sia quanto prima", ha aggiunto il capo della Protezione civile. Ma dopo il picco, cosa accadrà? "Anche quando ci sarà questo primo punto di svolta, la situazione critica non sarà terminata", hanno spiegato in una nota gli specialisti della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
"La nostra speranza - hanno continuato - è che di questo virus ci si possa liberare in non più di 3 mesi dal momento dell'applicazione di determinate regole. Non sarà una cosa breve, ma crediamo sia giusto dire agli italiani che ne verremo fuori, allo stesso tempo non illudiamoci, perché non sappiamo dare ora una data".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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