I tamponi restano alla base di discussioni tra esperti e governatori, con i primi che invitano alla cautela e con i secondi che invece chiedono test più frequenti. A guidare il coro è Luca Zaia, che ha annunciato la volontà di andare alla ricerca di pazienti positivi al Coronavirus ma inconsapevoli di esserlo. È giusto far luce anche sugli asintomatici? L'Istituto superiore della sanità ha affermato che a incidere decisivamente sono "i nostri comportamenti": il presidente Brusaferro ha sottolineato che i test non rappresentano l'arma cruciale poiché "danno solo una visione istantanea, del momento". Ma andiamo ora a vedere quali sono gli aspetti fondamentali da sapere in tale ambito.
I tipi di test
Il virologo Fabrizio Pregliasco ha evidenziato che esistono due tipologie di test: il tampone laringo-faringeo su campione biologico e i test anticorpali sierologici. Il primo è utile per misurare il virus presente nelle narici e nella gola; successivamente è necessario passare per un laboratorio di biologia molecolare per amplificarne il genoma fino a farlo diventare evidente. I test sierologici invece necessitano di un prelievo ematico in quanto si basano sulla misurazione dell'emoglobina nel sangue.
Tamponi a tutta la popolazione?
Il docente dell'Università Statale di Milano ha spiegato che sarebbe impossibile testare tutta popolazione: "I laboratori sarebbero sotto pressione e il risultato non darebbe valore aggiunto a quel che si deve fare". Sarebbe invece preferibile allargare la base dei soggetti sottoposti a tampone "nelle regioni non ancora pesantemente colpite da Covid-19 e in generale sul personale sanitario delle residenze per anziani". Comunque va ricordato che il risultato del tampone non dà l'assoluta certezza perché esiste il fenomeno dei falsi negativi: si potrebbe essere negativi oggi ma positivi domani.
Pregliasco a proposito della disponibilità di tamponi ha specificato che ci sono, mentre i kit di laboratorio sono meno disponibili. Poi c'è la capacità di produzione del laboratorio "che dipende dal lavoro degli specialisti". Inoltre Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria dispositivi medici, ha assicurato che già diverse aziende si stanno attrezzando per riconvertirsi e produrre tamponi.
L'esame anticorpale
Il virologo ha parlato anche dell'anticorpale, un test secondario che rivela "se si sono sviluppati o meno gli anticorpi", ma non dice quanto si è contagiosi.
Alcuni kit "non hanno avuto nemmeno vere e proprie validazioni da parte del Ministero della Salute che infatti ne sconsiglia l’uso". Non è detto che non siano utili in futuro, ma bisogna prendere atto che al momento "non dice se si è infetti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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