Uccisione Kaos, il dolore dell’addestratore: "Era un cane unico e aveva il dono di salvare vite"

Il cane eroe di Amatrice è stato avvelenato da ignoti

Uccisione Kaos, il dolore dell’addestratore: "Era un cane unico e aveva il dono di salvare vite"

"Continua il tuo lavoro lassù, continua a cercare dispersi, a salvare vite umane". Fabiano Ettorre, l’addestratore, e amico, del cane Kaos, non trova pace per l’uccisione del pastore tedesco eroe nelle ricerche e operazioni di salvataggio del terremoto di Amatrice.

"Kaos, ne abbiamo viste tante, aiutati tanti e tanti non ci siamo riusciti. Hai lavorato giorno e notte, quando è servito non ti sei mai risparmiato. Sei stato un amico fedele e abbiamo condiviso e diviso casa, divano, tutto. Corri amico mio, corri, non ti fermare: un giorno ci abbracceremo nuovamente" scrive in un messaggio d'addio su Facebook

Il dolore è grande e molto difficile da lenire. Kaos, nato a Roma 3 anni e mezzo fa, era diventato davvero tutto, come gli ridice ancora una volta l’uomo che l’ha cresciuto ed allevato, come un figlio. E ora un mostro glielo ha avvelenato, togliendo a lui – e a tutta la comunità di Amatrice – il suo angelo custode a quattro zampe.

"È come se mi avessero strappato il cuore, mi auguro di non venire mai a sapere chi è stato" lo sfogo a Il Giorno, mentre al Corriere della Sera, racconta un tenero ricordo: "Da mia figlia piccola si faceva cavalcare come un pony. Sarà difficile dirle che se ne è andato. Nessuno riesce a crederci. È stato ucciso dalla gente che salvava".

E, infine, ancora un omaggio al coraggio e al cuore grande del cane: "Kaos aveva una naturale predisposizione per le ricerche: non c'era bisogno di spiegare o fare esercizio, lui aveva un dono. La capacità di venire sempre a vedere quando eri in difficoltà, quasi chiedendoti con gli occhi se avevi bisogno di aiuto. È stato bravo da subito".

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