Ucciso a badilate sul lago: giudizio immediato per i 6 accusati di omicidio

Manuel venne ucciso in Sardegna da un gruppo di ragazzi a cui doveva dei soldi per una partita di droga. Dopo il delitto il corpo fu mutilato e seppellito

Ucciso a badilate sul lago: giudizio immediato per i 6 accusati di omicidio

La procura di Oristano e quella dei Minori di Cagliari hanno chiesto il giudizio immediato per 6 indagati, ritenuti i responsabili dell'omicidio di Manuel Careddu, 18 di Macomer, in provincia di Nuoro, che scomparve nella notte dell 11 settembre e fu ritrovato morto un mese dopo.

Secondo l'accusa, i sei, quattro maggiorenni e due minorenni, avrabbero ucciso Manuel per un debito da 500 euro, legato a una piccola partita di droga. La procura contesta a Michele Christian Fodde, Matto Satta, a Riccardo Carta e a due minori, un ragazzo e una ragazza di 17 anni, il reato di omicidio volontario premeditato pluriaggravato e l'occultamento del cadavere aggravato. Inoltre, Fodde, Carta e i due minori devono rispondere anche di concorso tra loro e con Luca Cadoni (per il quale si procede separatamente, dopo la richiesta di patteggiamento), per concorso in soppressione del cadavere aggravato.

Le indagini, infatti, dimostrarono che il ragazzo, dopo essere stato ucciso a colpi di badile, era stato seppellito in una buca scavata a Ghilarza, in provincia di Oristano, dopo che il suo corpo era stato fatti a pezzi, probabilmente con una motosega. Un delitto violento, sia per le modalità, che per la freddezza degli assassini che, intercettati dagli inquirenti, ridevano tra loro al telefono, mentrte parlavano dell'omicidio.

Secondo la ricostruzione nel nucleo investigativo del comando provinciale di Oristano, la sera dell'11 settembre 2018, Manuel si era recato ad Abbasanta, provincia di Oristano, dove aveva appuntamento con un gruppo di ragazzi ai quali doveva 500 euro, per una partita di droga non pagata. Il ragazzo era stato invitato a salire su un'auto e portato verso il lago Omodeo, dove era stato massacrato a badilate.

Poi, il branco aveva occultato il cadavere e, successivamente, trasportato, probabilmente mutilandolo per rendere più facile l'operazione, vicino a Ghilarza. Era stato uno degli assassini a permettere il ritrovamento del cadavere.

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