La polizia di Udine ha arrestato un immigrato afghano di 24 anni, Jamil Shaliwal, con l'accusa di aver ceduto la dose letale di "eroina gialla" che fu assunta da Alice Bros, una sedicenne friulana, ritrovata morta per overdose nei bagni della stazione della città lo scorso 3 ottobre.
Lo straniero, già destinatario di un ordine di divieto di dimora e Udine e di un foglio di via dal capoluogo friulano, è indagato per spaccio e morte come conseguenza, non voluta, di altro reato.
L’attività investigativa, svolta dal personale della Squadra mobile e dalla Polizia ferroviaria di Udine, si è concretizzata grazie ad una attenta analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della città. Le forze dell'ordine, inoltre, hanno esaminato i tabulati e i contenuti dei telefoni dei ragazzi coinvolti nella vicenda, provvedendo anche a raccogliere le testimonianze fornite dagli amici della vittima.
Tutto ciò ha portato all’individuazione dell’immigrato afghano che, secondo gli inquirenti, ha ceduto la dose letale alla ragazza che, dopo poco l’acquisto, si è iniettata la sostanza ponendo, così, fine alla sua giovane vita.
Le prove raccolte hanno consentito alla Procura della Repubblica di richiedere e di ottenere la misura cautelare in carcere nei confronti dell’indagato, per i reati di cessione continua di sostanze stupefacenti e per morte della minore.
Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Udine, è stato eseguito nel pomeriggio di ieri nella zona di Borgo
Stazione, area frequentata dall’extracomunitario incurante del provvedimento del divieto di dimora in città e del foglio di via con divieto di ritorno nel comune.L’afghano è stato condotto presso il carcere di via Spalato.
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